La moglie di Justin Timberlake dietro il successo di The Sinner

Un'indagine poliziesca tesa e coinvolgente. L'ultima stagione dell'acclamato The Sinner arriva in tv dal 10 agosto su Canale 20. Ecco perché la serie ha avuto così tanto successo

La moglie di Justin Timberlake dietro il successo di The Sinner

Oggi in tv ci sono un’infinità di drammi a sfondo crime. C’è quasi l’imbarazzo della scelta. Ognuno ha la sua particolarità e un carattere che li contraddistingue. Alcuni restano, altri si dimenticato subito. Una serie in particolare si distingue in un mare così affollato in cui è impossibile navigare a vista. Stiamo parlando di The Sinner, serie americana in onda per 4 stagioni e per un totale di 24 episodi dal 2017 al 2021. Lo show in Italia è stato un’esclusiva di Mediaset Premium fin dal suo debutto che risale al febbraio del 2018. Arrivato poi anche su Netflix, The Sinner continuare a essere una tra le serie tv più viste e apprezzate dei canali digitali (e gratis) del pacchetto di Mediaset. Infatti, la stagione 4 arriva in seconda serata dal 10 agosto su Canale 20 per una breve ma intensa maratona estiva.

Una serie che spinge il piede sull’acceleratore, che trasporta il pubblico dentro i confini più oscuri della mente umana e alla ricerca di una verità che viene portata a galla da Harry Ambrose (Bill Pullman). Il detective dalla vita privata alquanto tormentata è l’iconico protagonista di The Sinner e narratore di una storia crime unica nel suo genere. Una serie che convince, non solo per la bravura del suo attore di punta, ma per un racconto che non si limita solo a stigmatizzare l’indagine poliziesca ma che scava a fondo nei motivi (reali) che hanno spinto il malcapitato a compiere il folle gesto. Amata dalla critica ma – purtroppo - conosciuta solo dai veri amanti della serialità di qualità, The Sinner è un vero e proprio punto di svolta per i drammi polizieschi del piccolo schermo. E ora vi spieghiamo il motivo del suo successo.

4 crimini, 4 storie di umana follia: la trama di The Sinner

Ogni stagione copre l’arco di un’indagine poliziesca. Cambia il cast, la location ma non il protagonista principale. Il Detective Harry Ambrose, dal carattere spigoloso ma dal grande fiuto nello scovare i criminali, si trova cercare a sbrogliare il nodo alla matassa, sul crimine che ha sconvolto la famiglia Tanetti e che ha animato la prima stagione, in cui Cora (Jessica Biel), colta da un impeto di rabbia, uccide uno sconosciuto senza alcuna ragione. Nella seconda stagione, Harry torna nella sua città natale, dove ben 13 anni prima aveva risolto l’omicidio di un ragazzo appena tredicenne. Un caso pieno di luci e ombre, che regala un colpo di scena inaspettato. Nel terzo capitolo, in cui nel cast spunta un istrionico Matt Boomer in una prova di attore molto convincente, il detective cerca di rimettere insieme i pezzi di un grave incidente d’auto a Dorchester, una cittadina poco distante da New York, in cui James Burns è l’unico sopravvissuto.

Le indagini anche in questo caso regalano sorprese, tanto da riportare a galla un torbido segreto rimasto nascosto per decenni all’interno della piccola comunità. Nell’ultima stagione – che arriva su Canale 20 – Harry Ambrose si gode la pensione con la sua nuova fidanzata. Sull’Isola di Hanover vede una ragazza del posto gettarsi dagli scogli, tanto da cominciare a collaborare con le autorità locali per far luce sul caso. Solo prima stagione è liberamente ispirata al bestseller di Petra Hammesfahr. Poi è stato Derek Simons, il creatore della serie, a portare avanti il progetto con successo.

Un crime antologico

Otto episodi a stagione della durata di 50 minuti ciascuno per pennellare un racconto intenso e per nulla banale che si focalizza su un caso criminale capace di regalare grandi sorprese. Ogni arco narrativo ha un suo inizio e una fine, e ogni stagione può essere vista in totale autonomia dalle altre, proprio perché per The Sinner è stata utilizzata la struttura narrativa di una serie antologica. L’espediente è stato preso in prestito dalla letteratura. Infatti, l’antologia sta a significare una raccolta di racconti o di poesie di vari autori, selezionati tra diversi altri componimenti. Il concetto che viene utilizzato in tv è molto diverso. In questo caso, una serie antologica ha la caratteristica di avere un unico arco narrativo che si apre e si chiude in un numero limitato di episodi. Un espediente nato per dare agio alla storia di essere compattata e per proporre sempre qualcosa di nuovo. The Sinner si sposa con la nuova "moda" che si respira in America, dove molte serie si rinnovano di anno in anno proponendo storie ambientate nello stesso universo ma con un cast diverso. Nella serie in questione, a cambiare sono i casi di indagini e i co-protagonisti. Il detective Harry Ambrose resta l’unica costante.

Al timone del progetto c’è anche Jessica Biel

Successo di critica. Sì. The Sinner vanta l’85% di recensioni positive. Questo perché lo show è sempre stato capace di re-inventarsi senza mai perdere la sua stessa identità. E poi ha fatto molto parlare di sé perché ha segnato il ritorno in tv di Jessica Biel come attrice e nella veste inedita di produttrice. La moglie di Justin Timberlake, icona di moda e di stile, è con The Sinner che torna sulla cresta dell’onda. Lanciata da Settimo Cielo, il drama perbenista che ha segnato gli anni 2000 per cui ha recitato in 133 episodi, dopo alcuni film di scarso successo, torna in tv in stato di grazia con The Sinner. È su di lei che si focalizza la narrazione della prima stagione. Pur uscendo di scena, resta alla produzione. Oggi lavora nello stesso ruolo in Cruel Summer, teen-mystery di Amazon Prime Video.

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Intelligente e imprevedibile: perché vedere The Sinner

La storia può essere convenzionale ma colpisce perché mette in scena tanti (e diversi) drammi umani. Dietro gli omicidi e quelle morti efferate c’è sempre una ragione, e il detective Ambrose conduce il pubblico in un microcosmo fatto di segreti e misteri. Piace perché è intelligente e perché è imprevedibile. Fino all’ultimo episodio la partita è sempre aperta. The Sinner proprio per questo ha avuto vita lunga che, da semplice miniserie, è andata avanti con la stessa struttura per ben 4 anni. La critica tesse le sue lodi ma in tv non ha mai fatto ascolti da capogiro, vincendo il titolo di serie di nicchia e dedicata solo ai veri "addicted".

La serie che non ha mia vinto un Golden Globes (nonostante le due candidature)

Nel corso del tempo ha ricevuto tante candidature.

Ad esempio nella 75esima cerimonia del Golden Globe, The Sinner è stata nominata due volte, sia nella categoria di Miglior Miniserie per la tv che in quella di Migliore attrice non protagonista. Di fatto però è sempre tornata a casa a bocca asciutta. Jessica Biel ha avuto anche una nomination agli Emmy, ma nonostante le possibilità di vittoria non ha mai vinto una statuetta.

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