Uno scudo grigio con la scritta "Pace". "C’ho paura, faccio un monologo fuori campo". Maurizio Crozza si presenta così davanti al pubblico dell'Ariston. L'anno scorso il comico subì critiche e contestazioni per le sue gag sulla politica e su Silvio Berlusconi. Al Festival di Sanremo di quest'anno ha preferito fare un'apparizione all'insegna della pacificazione. "Io vi voglio bene, vogliatemi bene anche voi, io sono timido, sono fragile", dice Crozza. Poi se la prende con l'Europa: "Noi non vogliamo essere più la barzelletta comica dell'Europa. Perché noi siamo capaci di cose geniali. Noi siamo in continua oscillazione tra la grande bellezza e l'eterno disastro. Noi abbiamo insegnato la bellezza all'Europa". Dopo una battuta su Giovanardi e sulle sue posizioni su gay, Crozza prende di mira John Elkann e la sua dichiarazione sui giovani. "Enzo Ferrari nel 1939 ha inventato la macchina più bella del mondo, nel 2014 John Elkann ha sparato la cazzata più grande dell’universo: i giovani non hanno lavoro perché gli piace stare a casa. Bisogna modificare la struttura sintattica: i giovani stanno a casa perché non trovano lavoro, ma soprattutto perché non hanno ereditato la Fiat da tuo nonno come te", ha tuonato il comico. Che poi ha fatto un accenno alla politica dicendo che "Michelangelo è stato 10 anni piegato sotto il tetto della Sistina per poter realizzare quei meravigliosi affreschi, in parlamento abbiamo mille persone che in 8 anni non sono riusciti a fare una legge elettorale e i piegati siamo noi...". Crozza ne ha avute anche per Beppe Grillo. "Noi genovesi abbiamo ceduto la Corsica ai francesi. Poco dopo ci è nato Napoleone. Ma a Genova c’è già nato Beppe Grillo: ci mancava un altro pazzo mitomane che voleva dichiarare guerra all’Europa. Te lo immagini Waterloo in streaming?". Alla fine, invitato da Fazio, Crozza si è esibito in una breve imitazione di Matteo Renzi. "Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo: la Disney sta facendo nuovo film su di me. Fichissimo me, uno, due e anche la vendetta.
Cambierò il Paese, abbasserò il Pil, aumenterò il pilates, meno tute blu, più bluetooth, meno welfare, più woolrich, il primo decreto sarà far durare marzo due anni e mezzo, fare di marzo non il mese del fare, ma del durare": sono le promesse del premier nella versione di Crozza. Nei confronti del nuovo presidente del Consiglio una satira sobria e breve. Tutt'altra cosa rispetto a quella dell'anno scorso nei confronti di Berlusconi in piena campagna elettorale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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