Morta la scrittrice Patricia Kennealy "sposò" Jim Morrison nel nome dei celti

Giornalista musicale e autrice di fantasy stregò il cantante intervistandolo

Patricia Kennealy. Il suo nome non vi colpirà immediatamente a meno che non siate dei cultori della psichedelia anni Sessanta. Eppure questa signora con il culto degli elfi e della fantascienza ha accompagnato per un pezzo di strada uno dei giganti della musica: Jim Morrison (1943-1971). La Kennealy, morta il 23 luglio anche se la notizia è stata diffusa ieri dalla rivista Locutus, aveva conosciuto Morrison durante una intervista nel 1969. Fu un colpo di fulmine a prima vista. Se nell'immaginario collettivo, molto influenzato dal film The Doors (1991) di Oliver Stone, Patricia è raccontata come una sorta di super groupie che andò a incrinare ulteriormente il rapporto tra Morrison e la materna Pamela Courson la compagna di una vita («cosmica» come la definiva Morrison) che sopportava tutte le intemperanze di Jim, la storia vera è un po' più complessa. Nata il 4 marzo 1946 a Brooklyn e cresciuta a Long Island, Patricia Kennely (solo dopo ha cambiato il nome nella variante più celtica Kennealy) dopo aver frequentato la St. Bonaventure University, dove studiò giornalismo, e la Binghamton University, si laureò in letteratura inglese. Dopo il college l'esperienza alla Macmillan come lessicografa e assistente editoriale. Poi la svolta. È stata una delle prime donne a occuparsi come critica musicale di rock and roll ed è stata giornalista e poi caporedattrice della rivista musicale Jazz & Pop negli anni Sessanta. In questa veste incontra il leader dei Doors. I due si intercettano immediatamente anche a livello di interessi culturali: dalla cultura sciamanica alla wicca. Ecco spiegato il loro matrimonio celtico (senza alcun valore legale) celebrato con l'handfasting nel 1970.

Ed ecco spiegata la rabbia della Keannealy per come è stata descritta nel film di Stone, uno dei motivi che la portarono a scrivere Strange Days-my days with and without Jim Morrison (del 1992) una autobiografia firmata come Kennealy-Morrison scelta fatta proprio per ribadire un legame vero. Marketing o verità in questa versione di Patricia? Difficile dirlo, come spesso accade probabilmente un misto. Di certo una sonora smentita della narrazione di Stone che del resto parlando del suo modo di rendere Morrison rispetto ai rapporti con le sue compagne rispose: che senza «una rockstar tetra, paranoica e pericolosa, il film sarebbe stato di una noia mortale ed io non ho nessuna intenzione di fare un film noioso».

Di sicuro non era noiosa la Kennealy: ha scritto saghe fantasy piuttosto folli come gli otto romanzi (più una raccolta di racconti) di The Keltiad . Racconta dei celti fuggiti dalla terra per sfuggire alle persecuzioni dei cristiani. Un fugone intergalattico che porta alla creazione di un regno interplanetario che però ricorda Le Nebbie di Avalon con tecnologie avveniristiche e una certa dose di follia.

Poi anche una corposa serie di gialli ambientati nel mondo della musica e conosciuti nell'insieme come The Rock & Roll Murders.

Non certo capolavori letterari ma in cui si legge la volontà di non essere l'eterna groupie.

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