Tutti lo festeggiano. Spesso, però, senza nemmeno citarlo. La tendenza ad annacquare il Natale in favore di una comunicazione più inclusiva e politicamente corretta ha ormai contagiato non solo le istituzioni, ma anche il piccolo schermo. In concomitanza con la suddetta ricorrenza, la programmazione televisiva si accende sì di riferimenti (per lo più commerciali) al tempo natalizio, ma con un evidente paradosso: il motivo per cui si festeggia, viene frequentemente omesso. Davanti alle telecamere, la nascita di Gesù bambino non trova spazio con facilità. Il presepe non fa share. E poi, si sa mai che qualcuno ne resti offeso. Di questa tendenza si è accorta anche la conduttrice Rita Dalla Chiesa, che sui social non ha nascosto il proprio fastidio.
"Ma nessuno in tv dice più buon Natale? Sento dire buone Feste, buone vacanze, buone Festività. Ma si è sempre detto Buon Natale. Che ci sta succedendo? Mai diventare pecore…", ha scritto la storica presentatrice Mediaset, lamentandosi per un'inclinazione ormai sempre più diffusa anche nel mondo dello spettacolo. In tv, dove conta soprattutto l'immagine, è tutto un luccichio di alberi addobbati e di stelline sfavillanti. Gli scambi d'auguri sovrabbondano, spesso accompagnati da una certa retorica sull'amore e sulla felicità; scarseggiano invece i riferimenti al Natale e alla sua valenza più autentica. Lo abbiamo scritto altre volte: quella che può sembrare una sottigliezza è invece il sintomo di una deriva culturale.
Proprio su questo punto, anche Rita Dalla Chiesa si è confrontata su Twitter con un utente. "Se pensi che non sia un pensiero profondo, ti rimando ai millenni che ci separano da 'quella' grotta. E a tutto quello che rappresenta per la nostra cultura e le nostre tradizioni", ha osservato la figlia primogenita del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. E ancora, rispondendo a una follower che si dichiarava atea e quindi non interessata al valore religioso del Natale, la conduttrice ha commentato: "Ho tanti amici atei che dicono buon Natale… la cultura non ha paura delle tradizioni".
Ma quella sul Natale "cancellato" è in realtà una disputa che arriva da lontano per poi trovare nel mondo televisivo solo un suo riflesso.
La questione è innanzitutto politica: proprio su queste pagine vi avevamo raccontato per primi il tentativo dell'Europa (fortunatamente fallito) di edulcorare il Natale e la reiterata "dimenticanza" del presidente uscente dell'Europarlamento, David Sassoli, che nei suoi auguri parlava di generiche "festività". Ma del Natale, manco l'ombra.
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