Niccolò Fabi, concertone all'Arena di Verona

In sostanza ha messo un punto a capo. Ieri sera Niccolò Fabi ha festeggiato a modo proprio all'Arena di Verona i venticinque anni di carriera

Niccolò Fabi, concertone all'Arena di Verona

In sostanza ha messo un punto a capo. Ieri sera Niccolò Fabi ha festeggiato a modo proprio all'Arena di Verona i venticinque anni di carriera. Un concerto diviso in due. La prima parte lui da solo. La seconda lui con l'Orchestra Notturna Clandestina diretta dal grande e creativo Enrico Melozzi. Fabi acustico e orchestrale. Ma sempre un artista che a questo punto gioca davvero un campionato a parte visto che è in netta controtendenza rispetto a tutti i nuovi flussi di mercato. E, forse per questo, oggi è ancora più unico rispetto a prima.

«Mi ritrovo a pensare per caso a quello che un tempo credevo sarei diventato». La frase (per la verità un po' arrotolata su stessa) ha aperto il concerto e di conseguenza una nuova fase che l'inedito Andare oltre ha già anticipato qualche tempo fa. Sempre riservato, Niccolò Fabi ha attraversato la musica italiana sia da solo, con le sue canzoni e i suoi concerti, ma anche dividendo il microfono e la scrittura con Max Gazzè e Daniele Silvestri (che tutti insieme si erano già esibiti anche all'Arena di Verona). Da una parte l'anima più acustica e osservatrice, dall'altra quella più sperimentale e persino caciarona anche grazie alle soluzioni spesso funamboliche di Melozzi. Per capirci, l'unico concerto dell'anno di Niccolò Fabi. Il punto prima dell'a capo.

A dicembre uscirà l'album Meno per meno, presentato come «un viaggio sonoro tra presente e passato». E ieri sera il pubblico dell'Arena ha ascoltato per la prima volta Di aratro e di arena, il brano che da oggi è disponibile in digitale ovunque.

In più dal 17 aprile a Bologna partirà il «Meno per Meno Tour» che andrà avanti fino alla fine di maggio passando per tutti i centri nevralgici della musica d'autore italiana, ossia gli Arcimboldi di Milano (18 aprile), il Colosseo di Torino (28 aprile), il Regio di Parma (23 maggio) e il Petruzzelli di Bari (8 maggio). La scaletta cambierà rispetto all'Arena di Verona. Lo spirito dell'artista ovviamente no.

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