Cosa ha portato il fallimento dell’Alitalia? Cosa si nasconde dietro il più grande licenziamento di massa (11mila lavoratori) mai avvenuto nella storia della Repubblica? Sono questi, ma anche molti altri, gli interrogativi che si pone il docufilm Noi siamo Alitalia – Storia di un paese che non sa più volare, che racconta la vicenda che ha portato la nostra ex compagnia di bandiera, per decenni uno dei maggiori asset del Paese, diventata la settima compagnia migliore del pianeta, al definitivo smantellamento.
Nato da un’idea di Alessandro Tartaglia Polcini, ex assistente di volo Alitalia - oggi produttore cinematografico - , che per mantenere una libertà di racconto ha scelto di non accedere ad alcun finanziamento né da parte della DG Cinema né da altre istituzioni, se non a un piccolo fondo da parte del Comune di Fiumicino, per il tramite di un'associazione culturale. Il docufilm è stato realizzato in dodici mesi, nove dei quali sono il periodo in cui si è, sostanzialmente, consumata l’intera vertenza. Girato con una steadycam, permette allo spettatore di immergersi nella vicenda, vivendo soprattutto i momenti più concitati, come quelli delle manifestazioni dei lavoratori, con una realtà impessionante.
Diretto da Filippo Soldi e scritto con Maria Teresa Venditti, Annamaria Sorbo, Alessandro Tartaglia Polcini, il film ha cercato di dare risposte alle molte domande su questa vicenda. Attraverso le storie dei lavoratori e le testimonianze di personalità coinvolte, si rivelerà il quadro completo di tutto quello che è successo. Lo scopo principe non è stato quello di giudicare, piuttosto sollevare dubbi, sollecitare riflessioni, riportando i fatti nella loro realtà e ponendo agli occhi del pubblico punti di vista differenti sugli accadimenti, attraverso le dichiarazioni dei protagonisti.
L’opera è dedicata alla memoria del pilota Francesco Fasolo, lanciatosi nel vuoto per non aver retto il peso della perdita del lavoro. Fasolo, 38 anni, era uno dei 1322 dipendenti licenziati lo scorso gennaio da Air Italy. Il docufilm è il terzo capitolo di un complesso di tre opere cinematografiche denominato Trilogia del lavoro.
Le precedenti sono Tutti giù per aria – L’aereo di carta (2009) per la regia di Francesco Cordio e Suicidio Italia – Storie di estrema dignità per la regia dello stesso Filippo Soldi (2012), vincitore del Globo d’Oro come migliore documentario nel 2013. Anche quest’ultimo lavoro del regista, parteciperà ai Globi d’Oro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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