"Non gioco per vincere, anzi tifo Elisa e Morandi"

La cantante Emma tra i Big del festival: "A Sanremo con la lezione della Bertè, la mia mamma rock"

"Non gioco per vincere, anzi tifo Elisa e Morandi"

Lei non ha mezze misure e difatti dice subito: «Arrivo a Sanremo senza nulla da vendere». Emma è Emma, prendere o lasciare: «Non ho nuovi dischi in uscita, voglio solo mettermi in gioco e magari prendere stimoli per il futuro». Per adesso pubblica soltanto il raffinato e complesso brano in gara (Ogni volta è così, scritto con Davide Petrella e Dario Faini) che uscirà «solo» in forma di 45 giri da collezione. È già arrivata a Sanremo e vive attentissima a non contagiarsi perché «il mio vero obiettivo è arrivare al Festival da negativa». E fa sul serio: «Siamo chiusi in casa e abbiamo pure investito soldi per comprare kit personali e fare altri tamponi oltre a quelli già previsti». Torna in gara dieci anni dopo aver vinto con Non è l'inferno ed essersi confermata nel frattempo una delle artiste cruciali del nostro pop. Quindi le piacerebbe vincere un'altra volta? «Macché, dopo ci sono troppi impegni», minimizza. «Anzi no, adesso che ci penso sì, mi piacerebbe rivincere».

E come mai, Emma?

«Così dopo dovrei partecipare all'Eurovision Song Contest e mi rimetterei le mutande d'oro che tante critiche avevano suscitato quando ci sono andata nel 2014» (sorride ironica - ndr).

Intanto, perché ha deciso di rimettersi in gara all'Ariston?

«Mi ha chiamato Amadeus dicendomi Dai, vieni in gara».

E Lei?

«Ho risposto: Dammi il tempo di organizzarmi. Due giorni dopo aver finito X Factor ero sul set de Il ritorno, il film da protagonista con la regia di Stefano Chiantini. Insomma, ho avuto mesi molto indaffarati».

Dicono che «Ogni volta è così» sia una canzone d'amore.

«Non solo. Credo sia molto di più. È anche una dichiarazione di intenti che porto avanti dal giorno zero della mia carriera. Diciamo che è una canzone d'amore fuori dai denti».

Ora sta indossando una maglietta con il verso simbolico del testo di «Ogni volta è così» stampato bello grosso: Siamo sante o puttane.

«È un modo forte per uscire dalla dicotomia nella quale tantissime donne sono imprigionate da troppo tempo. Perciò ci ho anche fatto una T-shirt».

Achille Lauro canterà «Sei bellissima» con Loredana Bertè nella serata delle cover.

«Credo di essere tra le persone che hanno con Loredana Bertè il rapporto più forte. Oltretutto la scorsa estate abbiamo cantato un brano insieme (Che sogno incredibile - ndr). Per un po' lei è stata quasi dimenticata perché in Italia purtroppo succede così. Però adesso basta vedere come è credibile e autorevole sul palco a 70 anni per rendersi conto di quanto valore abbia».

Emma, Lei si immagina sul palco a 70 anni?

«Se la vita mi accompagna, perché no? Mi devo sentire pronta per farlo e, finora, ogni volta che non ero convinta da un progetto, mi sono sempre tirata indietro».

La sua «cover» al Festival sarà «...Baby one more time» di Britney Spears, mega successo del 1998. E la porterà in scena con Francesca Michielin (che spunta dietro di lei - ndr).

Emma: «Britney è una idea mia con l'obiettivo di far capire che il pop è una cosa seria. Francesca non voleva, ma dopo qualche bicchiere di vino ha detto sì».

Francesca Michielin: «Quando ero bambina mi vergognavo di ascoltare questo pezzo perché temevo mi dicessero che fossi una poppettara».

Emma: «Britney è vero simbolo per tante artiste, anche italiane, che hanno subito il peso di padri-padroni e manager ladroni e ne hanno avuto le carriere condizionate».

Come la porterete sul palco?

«La nostra ...Baby one more time sarà il frutto di una visione personale che abbiamo costruito passo dopo passo».

Se Lei non sogna la vittoria, chi vorrebbe al primo posto?

«Mah, forse Morandi oppure Elisa ma soprattutto per motivi affettivi».

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