Il libro della royal stylist Angela Kelly, “The Other Side of the Coin: the Queen, the Dresser and the Wardrobe” è stato appena pubblicato in Gran Bretagna, ma i media ne parlano da settimane. La stilista personale della regina Elisabetta ha lavorato a Buckingham Palace per 25 anni, diventando la “prima designer” di corte. Questa prestigiosa posizione professionale le ha consentito di ottenere uno sguardo privilegiato su un mondo fatto di lusso, di potere, ma anche di regole ferree e secolari. Lavorando a stretto contatto con Sua Maestà, Angela Kelly è riuscita a conoscerne lati caratteriali inediti per la maggior parte di ammiratori ed esperti. Secondo i media il rapporto tra la stilista e la regina Elisabetta va ben oltre la formalità e col tempo si è trasformato in una solida amicizia fondata sul rispetto e la stima reciproche.
La Kelly è stata la prima “impiegata” di corte a ottenere un permesso speciale per raccontare in 2 libri i segreti di stile della sua datrice di lavoro. Di solito, infatti, lo staff reale firma un contratto blindato, in cui è chiaramente espresso il divieto di spifferare ciò che accade tra le mura del palazzo. Invece “The Other Side of the Coin: the Queen, the Dresser and the Wardrobe”, il secondo libro della Kelly, entra nelle stanze più inaccessibili di Buckingham Palace, narrando aneddoti inediti sulla regina Elisabetta. Il magazine IoDonna riporta alcuni di questi fatti davvero curiosi. A quanto pare Angela Kelly indosserebbe per alcuni giorni le scarpe nuove di Sua Maestà in modo da “ammorbidirle”. Nel libro la stylist spiega l’espediente in questo modo: “Mi assicuro che siano morbide e confortevoli testandole per diversi giorni, non possiamo permettere che le stiano strette o le facciano male”. Non c’è un’interpretazione migliore per l’espressione inglese “in her shoes” (letteralmente: “nelle sue scarpe”, cioè “nei suoi panni” come diremmo in italiano).
Ricordate la visita di Stato degli Obama a Buckingham Palace nel 2009, quando la First Lady Michelle abbracciò la regina Elisabetta? Su quel gesto si è scritto e si è detto tanto, ma secondo la Kelly anche Sua Maestà preferirebbe gli abbracci agli inchini. Per questo motivo ha subito ricambiato con nonchalance l’affetto della moglie del presidente americano. Questo privilegio è stato concesso solo a un’altra persona in tutta la storia del lungo regno di Elisabetta II, ovvero al premier australiano Paul Keating, che infranse il divieto di toccare la sovrana nel 1992. Sono indimenticabili le immagini della regina “scortata” all’inaugurazione delle Olimpiadi di Londra del 2012 da un James Bond con le fattezze di Daniel Craig. Un cameo pieno di autoironia che, secondo Angela Kelly, la monarca avrebbe voluto con tutte le sue forze. Il Daily Mail sostiene che Elisabetta avrebbe detto subito sì alla proposta del regista Danny Boyle, senza nemmeno un tentennamento. A quanto sembra sarebbe stata proprio la Kelly a riferire alla monarca questa proposta inusuale. Sua Maestà, però, avrebbe acconsentito solo a patto di poter dire “Good evening, Mr. Bond”. La stylist ha anche rivelato di essere stata costretta a chiudere “in cassaforte” gli outfit che la regina Elisabetta avrebbe indossato per l’evento ippico annuale di Ascot. Un passo doveroso perché, come ha spiegato la stessa Angela Kelly, “tutti vogliono sapere come vestirà Elisabetta II e quali tonalità sceglierà”.
A proposito di tonalità, c’è da dire che la sovrana indossa abiti dai colori accesi in modo che tutti i suoi sudditi, anche quelli più lontani, riescano a vederla. Come sottolinea IoDonna in inglese c’è un’espressione che spiega questo dettaglio: “She has to be seen to be believed”, cioè “deve essere vista per essere rispettata” (da una citazione della sovrana che avrebbe detto: "I have to be seen to be believed"). Il potere monarchico passa anche attraverso l’immagine. Se un sovrano non si mostra, in un certo senso “non esiste”, non gode di alcun credito presso il suo popolo (magari ha qualcosa da nascondere, o ancora la sua corte deve celare il fatto che non è in grado di governare, per esempio). Nella figura simbolica del sovrano i sudditi si riconoscono e si sentono uniti (questo discorso, in parte e con le dovute distinzioni è anche alla base delle critiche mosse a Harry e Meghan per la loro necessità di privacy). Oltre alla questione dei colori, Angela Kelly rivela che la regina Elisabetta non amerebbe affatto le decorazioni sugli abiti poiché pesano troppo. Inoltre eviterebbe, se possibile, di scegliere outfit con bottoni, preferendo le pratiche zip.
Se osservate le foto della sovrana, noterete anche che le maniche delle sue giacche o dei vestiti sono sempre a tre quarti, in modo da azzerare il rischio di sporcarsi durante le cene e i pranzi ufficiali.
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