Adesso Bocelli si scusa: "Covid? Non volevo offendere"

Dopo l'intervento in Senato durante il dibattito sul Covid e la nuvola di polemiche che ha scatenato, Andrea Bocelli è stato costretto a scusarsi con un video pubblico sui social

Adesso Bocelli si scusa: "Covid? Non volevo offendere"

Per due giorni, Andrea Bocelli è stato massacrato dalla rete, tanto da costringerlo a fare un video di pubblica ammenda. Le sue parole all'incontro organizzato in Senato per dibattere sul Covid non sono piaciute e sono state a tratti strumentalizzate. Il cantante di Pisa è stato accusato di negazionismo, così come tutti quelli che lunedì sono stati in Senato a discutere della crisi da coronavirus da marzo in poi. Insieme a Vittorio Sgarbi, promotore dell'iniziativa insieme ad Armando Siri, c'erano anche Matteo Salvini e alcuni dei virologi che nei mesi più bui hanno lavorato nei reparti Covid per fronteggiare l'emergenza, tra i quali Bassetti e Zangrillo.

"Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità? C'è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare", sono queste le parole di Andrea Bocelli che hanno scatenato contro di lui l'odio social e non solo. Nel Paese in cui si vorrebbe costruire una democrazia basata sul pensiero unico, chi esprime la propria opinione diversa da quella della massa viene invitato al silenzio, come è accaduto con Andrea Bocelli.

A poche ore dal suo intervento in Senato, Andrea Bocelli è stato ospite alla Milanesiana con il filosofo Bernard-Henry Lévi e qui ha espresso tutto lo stupore per il caso mediatico nato dalle sue parole: "Che strano, mi sono speso fin dal primo giorno per aiutare chi era in difficoltà in ragione del virus. Con la fondazione che porta il mio nome abbiamo cercato di recuperare subito tutto quello che serviva, poi sono venuto qui nella città un po' simbolo del contagio per fare una preghiera per tutti e anche per dimostrare che la paura è la sola cosa di cui bisogna avere paura. Deve essere su questo fatto che sono stato un po' frainteso".

Nemmeno questo è servito a placare l'ira contro il cantante, uno dei simboli del Paese che diffonde la cultura italiana nel mondo. Le task-force antiviolenza evidentemente funzionano a senso unico e non sono intervenute per placare l'onda d'odio verso Andrea Bocelli, addirittura messo in discussione come artista, al quale non si perdona un intervento non brillante. Per questa ragione, il cantante è stato costretto a realizzare un video, diffuso sui social, nel quale si scusa per le sue parole. "Se il mio intervento al Senato ha generato sofferenza, di questo io chiedo sinceramente scusa, perché proprio non era nelle mie intenzioni. Così come nelle mie intenzioni non era di offendere chi dal Covid è stato colpito", dice il cantante nella clip.

Lui stesso è stato contagiato, così come tutta la sua famiglia. Ha partecipato a iniziative benefiche in tutto il mondo per raccogliere fondi con la sua fondazione e si è speso in prima persona, ma questo pare non sia sufficiente.

"Lo scopo del mio intervento al Senato era quello di sperare in un prossimo futuro in cui i bambini soprattutto, possano ritrovare la normalità, possano sperare di vivere 'da bambini', giocando tra loro, abbracciandosi, come devono fare i bambini per poter crescere sani e sereni", ha concluso Andrea Bocelli, prima di chiedere ancora una volta scusa per quanto detto.

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