Colpo di scena. La prima della Scala con Lucia di Lammermoor salta. Maestranze basite perché fino al pomeriggio di ieri, prima che si riunisse il Consiglio di amministrazione, l'appuntamento del 7 dicembre era dato per certo.
C'è amarezza tra i leggii dell'orchestra, a partire dal primo in assoluto, la spalla Francesco De Angelis che, come i colleghi, scopre dai media che la prima non s'ha da fare. «Ma è un'ipotesi o una certezza?». Sono le ore 17, e questa è la decisione ultima. «Mi addolora. Avremmo dovuto iniziare le prove d'orchestra l'11 novembre. Spero comunque che ci facciano lavorare. Vogliamo suonare: anche in gruppi da camera. Noi musicisti siamo pronti a spenderci, ad essere in prima linea per far vivere la Scala. Se è difficile fare opere, allora facciamo una mini stagione di musica da camera, ma non spegniamo le luci», dice. E di fatto, il sovrintendente e direttore artistico Dominique Meyer è stato invitato a elaborare un piano B, dovrà pensare a una serata di canto e/o balletto per il il 7 dicembre, in un teatro evidentemente a porte chiuse, e ripreso dalla Rai che già ha comprato i diritti di questa e di altre due serate. Il compromesso - no opera, sì a un concerto - consentirebbe di essere presenti, ma senza mettere in movimento l'intera macchina scaligera: l'opera soprattutto come viene intesa alla Scala chiede movimentazioni importanti e dunque decine di professionisti, come in un'azienda (ma le aziende, giustamente, non chiudono: e allora?).
Orchestra e coro stanno uscendo dalla quarantena causata dalla positività al covid di alcuni membri. Però l'isolamento sta finendo, gli ultimi tamponi sono negativi. Lunedì Meyer aveva scritto una lettera alle maestranze spiegando le intenzioni di andare in scena.
Certo. Si fa notare che Lucia sarebbe stata prodotta per una sola sera, quella del 7, e niente repliche. Mettere in piedi un'opera per un solo giorno, pur in mondovisione, non è sostenibile. Vero. Ma quanto peserà l'assenza del gesto simbolico della testa dei teatri italiani, nella città-locomotiva del Paese?
Nel frattempo nella Bergamo che, come Torino e Milano, si avvia ad essere zona rossa andranno in scena, a porte chiuse, il 20 novembre l'opera Marino Faliero tra l'altro in diretta su Rai5, e il giorno primo
l'opera, ma senza scene, Belisario con Placido Domingo. E stasera, a Torino, sale sul podio dell'Orchestra della Rai Daniele Gatti per un concerto senza pubblico ma in streaming sul portale di Rai Cultura e in diretta su Radio3.
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