Hollywood è razzista? È una domanda che negli ultimi anni ha tenuto spesso banco agli Oscar. Ma tutto ha una fine e, con l'edizione 2017 degli Oscar, anche questo pregiudizio sembra essere sfatato - sebbene non siano mancate alcune polemiche.
Premi maggiori e minori hanno infatti riconosciuto il talento degli artisti afroamericani: si tratta di Viola Davis, alla sua terza nomination, che si è aggiudicata l'Oscar come miglior attrice non protagonista per "Barriere", poi il miglior attore non protagonista Mahershela Ali per "Moonlight" e, ancora, Ezra Edelman vincitrice per la categoria miglior documentario con "O.J. Made in America". Si aggiungono, poi, anche Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney per la miglior sceneggiatura non originale con "Moonlight". Non è però tutto, perché vi è un altro record: Ali è il primo attore musulmano a vincere un Oscar.
Che sarebbe stato un buon anno per gli afroamericani era nell'aria, dato il numero di nomination ricevute, a partire da artisti che sono stati vincitori in passato, come Denzel Washington e Octavia Spencer. Va rilevato che cresce comunque un'attenzione alla diversità. Lo si nota, ad esempio, nella nomination per l'indiano Dev Patel come miglior attore non protagonista: solo l'1% delle nomination, nella storia degli Academy Awards, sono andate ad artisti asiatici.
Ma c'è chi è rimasto comunque deluso: si tratta di Spike Lee, che ha commentato sui propri canali social l'esclusione dalla vittoria del suo attore feticcio Washington.
Accostando due immagini dell'attore, il regista ha ricordato come si tratti della seconda volta in cui non gli viene riconosciuto un meritato, a suo avviso, premio come miglior attore protagonista. La prima volta fu per il biopic "Malcolm X", diretto appunto da Lee.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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