Ozzy Osbourne è un miracolo vivente. Ozzy, icona del metal e fondatore dei seminali Black Sabbath con Tony Iommi, Bill Ward e Geezer Butler, ha lasciato la clinica dov’era stato ricoverato in gravi condizioni lo scorso 6 febbraio in seguito ad un brutto mix di influenza e polmonite.
I medici avevano deciso di trattenere il Principe delle Tenebre che, vista l’età (70 anni compiuti il 3 dicembre), era stato costretto a cancellare tutte le date del suo tour europeo. Ozzy però è il “grande sopravvissuto” del rock e, in un’intervista alla rivista Metal Hammer, ha raccontato tutte le volte che, a causa della sua vita a dir poco dissoluta, ha rischiato di rimetterci la pelle.
“La prima volta che ho provato a disintossicarmi e rimanere sobrio – ha rivelato il Madman – non ho di certo pensato: ‘Ehi, sto proprio meglio di prima’. Semmai, l’ho fatto perché prima me ne stavo sul pavimento di qualche bagno ricoperto di piscio. Ero semplicemente stufo di me stesso”.
Ozzy Osbourne è di nuovo in salute
Non ha peli sulla lingua Ozzy Osbourne. Quando di cocaina e whiskey ne ha avuto abbastanza, ha deciso di smettere. “È stato anche divertente per un po’ – ha spiegato – ma alla fine con tutte quelle sostanze rischiavo di uccidermi lentamente. So bene cosa fare quando desidero un drink, so bene come procurarmene uno. Ma ora non lo voglio”.
“La fortuna mi ha accompagnato sempre, in ogni modo e per tutta la vita”, ha ammesso il cantante. “Se vi capitasse di leggere un articolo che dice ‘Ozzy Osbourne trovato morto nella sua camera d’albergo’ non direste mai: ‘No, davvero?’. Semmai il contrario: ‘Beh, sì, ovviamente!’”, continua. Ozzy ha infine parlato anche di tutte le volte in cui era sul punto di morire: “Sono caduto da ascensori e finestre. Mi sono rotto il collo su un quad. Una volta sono morto due volte mentre mi stavano portando in ospedale. Forse sono inaffondabile!”.
“Se mi avessi chiesto anni fa:
‘Quanto pensi di durare?’, ti avrei risposto: ‘Sarò morto a 40 anni!’”, ha concluso Osbourne. Non a caso la scienza studia il suo Dna e i ricercatori continuino a chiedersi come faccia ad essere ancora vivo dopo una vita vissuta così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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