Le cento frasi di culto della storia del cinema

Da Domani è un altro giorno a Tu mi completi ecco le battute simbolo scelte dall'Hollywood Reporter. Con molte sorprese ("Se mi vuoi, fammi un fischio") E tante differenze tra i gusti di uomini e donne

Le cento frasi di culto della storia del cinema

Scolpite nel cuore e tatuate sull'avambraccio. Sfoggiate al bar, davanti al drink, o sussurrate prima del bacio e dopo l'addio. Sono le frasi di culto dei film più belli, che sposano la civiltà della parola con quella dell'immagine, dove scrittura e cinema fondono le emozioni in una battuta ficcante. Così penetranti, le schermaglie verbali di soggetti famosi, che dal piccolo al grande schermo è tutto un fiorire di meta-rimandi, quiz e citazioni: dal detective Di Nozzo, del televisivo CSI, che per ogni caso scottante trova il cine-riferimento, a Tom Hanks che in C'è posta per te invita Meg Ryan a combattere con il classico: «Vai ai materassi!», prelevato da Il Padrino, un I Ching che dà le risposte a ogni domanda. E adesso The Hollywood Reporter sforna una lista delle 100 frasi celebri più iconiche, stilata in base ai gusti di 1.600 tra produttori, registi, attori, sceneggiatori e professionisti della settima arte. Alle donne piace soprattutto quel lapidario «Francamente me ne infischio!», sibilato tra i baffetti da Rhett/Clark Gable, mentre dà il due di picche a Rossella/Vivien Leigh, sparendo nella nebbia di Via col vento, film di settantasette anni fa, fresco come una rosa. E saccheggiato: al 59esimo posto si situa «Dopotutto, domani è un altro giorno», detta da Miss Rossella, che se ne infischia pure lei. Il fischio torna, evocato dalla penna di Jules Furthman e William Faulkner in Acque del Sud (1944), dove l'indimenticata Lauren Bacall provoca il suo uomo, Humphrey Bogart, con un «Se mi vuoi, fammi un fischio». Finite le riprese, Bogey regalò un fischietto d'oro a Lauren, che lo portò al collo tutta la vita.

Niente romanticherie per gli uomini, invece, stando alla classifica dell'Hollywood Reporter: adorano «Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare», ponderata da un grande Marlon Brando/Don Vito Corleone in Il Padrino (1972). Frase-culto dei quadri Philippe Damman (Viacom) e Ted Sarandas (Netflix), che alle trattative ci tengono. Poi, però, spunta il tostissimo boss della Fox Stacey Snider, che sceglie il «Tu, tu mi completi»,una delle dichiarazioni d'amore più dolci mai profferite da Tom Cruise in Jerry Maguire (1996), suggerita ai timidi dai siti che organizzano matrimoni. E lei, Dorothy/ Renée Zellweger, che replica «Stai zitto. Mi avevi già convinto al ciao», dove la mettiamo? Pare che Cruise abbia improvvisato sul set, alle quattro del mattino d'un venerdì, trovando le parole giuste che,dice il regista e sceneggiatore Cameron Crowe, lui stesso avrebbe voluto sentirsi dire. Non male, quanto a dichiarazioni, il «Mi fai venire voglia d'essere un uomo migliore», di Jack Nicholson in Qualcosa è cambiato (1997). Pensare che Jack si preoccupava di dispiacere il pubblico, col personaggio dello scrittore schizzato che gli fruttò l'Oscar. Lo zucchero, comunque, resta in fondo all'elenco: al 100esimo posto, «Amare significa non dover mai dire mi dispiace» (Love Story, 1970), una delle frasi più parodiate al cinema, anche dallo stesso protagonista Ryan O'Neal, che in Ma papà ti manda sola? di Bogdanovich si sfotticchia da solo, mentre la co-protagonista Barbra Streisand commenta: «È la frase più stupida che abbia mai sentito».

Naturalmente, l'età è un forte elemento discriminatorio, quanto a predilezioni. I venti-trentenni mettono al 13esimo posto «Why so serious?», con Heath Ledger che manipola carte in Il cavaliere oscuro (2008).

Tra i 40enni spopola «Che la Forza sia con te!» (Star Wars),mentre, in un mondo sempre più paranoico, resta sempreverde «Stai parlando con me?», con Bob De Niro che parla allo specchio in Taxi Driver: ha improvvisato, passando alla storia.

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