A undini anni dalla scomparsa di Luciano Pavarotti, la prima moglie Adua Veroni racconta com'era la vita con il tenore sulle pagine de Il Resto del Carlino.
"Non c'era privacy"
"Dedicare totalmente la tua vita ad un uomo che ad un certo punto della sua carriera è arrivato a diventare un mito, un'icona - spiega la Veroni -. Una cosa che ti stravolge la vita, che ti mette a dura prova sotto ogni punto di vista". E ovviamente gli effetti sul lato sentimentale si fanno sentire: "Oltre ai mille impegni, eravamo sempre in mezzo a tante persone; amici, artisti, ammiratori. Non c'era un attimo di intimità. La privacy non sapevamo più cosa fosse".
Momenti duri culminati con un colpo ancora più forte: l'arrivo di Nicoletta Mantovani, divenuta in seguito seconda moglie del tenore. La Veroni spiega che "è stato un momento difficile per la mia vita. È stato un brutto colpo e per qualche aspetto anche il completamento di una trasformazione di Luciano. Era diventato un mito e lo sapeva. Si era circondato di un sacco di gente.
Insomma era cambiato irrimediabilmente". Ma rivela che quando le condizioni di salute di Pavorotti si sono aggravace c'è stato un riavvicinamento: "Mi ha ricercato e io, per quel che ho potuto, gli sono stata vicino".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.