Justin Bieber è entrato, ancora una volta, nel mirino della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals). Dopo la polemica scatenatasi nel 2016 in seguito alla pubblicazione di una foto della popstar con una tigre, la PETA torna a bacchettare Bieber. L'organizzazione no-profit americana per i diritti degli animali ha, infatti, duramente criticato il cantante per l'acquisto dei suoi due gattini. Tuna e Sushi, due micetti tigrati di razza Savannah, sarebbero costati a Bieber e consorte la bellezza di 35mila dollari. Uno smacco ai randagi di mezzo mondo, secondo la PETA.
Il quotidiano USA Today ha riportato le dichiarazioni di Lisa Lange, vicepresidente senior di PETA: "Baby, baby, baby, nooooooo! Justin Bieber potrebbe ispirare i suoi fan in tutto il mondo a salvare una vita adottando un gatto da un rifugio per animali locale, piuttosto che alimentare la pericolosa domanda di gatti ibridi, contribuendo alla crisi della sovrappopolazione di animali e dimostrando che quando si tratta di aiutare gli animali ma la sua posizione finora è 'Non mi interessa'".
Le affermazioni non hanno fatto piacere a Justin Bieber, che ha lasciato passare qualche giorno per smaltire i postumi delle nozze con la modella Hailey Baldwin prima di rispondere. Oggi, sul profilo Instagram della popstar 25enne, è invece comparso un messaggio indirizzato alla PETA, una puntualizzazione (e anche una colorita offesa): "Peta si dovrebbe concentrare su problemi veri. Come il bracconaggio e le violenze sugli animali. Mi criticate perché voglio un particolare tipo di gatto? Non siete intervenuti però quando ho preso il mio cane Oscar e non era un randagio....
ogni animale che prendiamo dovrebbe esserlo? Io credo nelle adozioni dei randagi ma credo anche che ognuno possa avere una preferenza e questo è quello che fanno gli allevatori. PETA pensi ad aiutare per tutta la plastica negli oceani e lasci in pace i miei bellissimi gatti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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