Picchiò la moglie, Clarke di Beautiful a processo: "Sono innocente"

Daniel McVicar, sposato fino al 2014 con l’italiana Virginia De Agostini, è accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni: a Torino si è aperto il processo

Picchiò la moglie, Clarke di Beautiful a processo: "Sono innocente"

Daniel McVicar, il Clarke di Beautiful, è sul banco degli imputati del Tribunale di Torino. È infatti iniziato il processo che vede l’attore statunitense, protagonista della soap opera dal 1987 al 1992 e poi dal 1996 al 2009, accusato dall’ex moglie, l’italiana Virginia De Agostini, di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violazione degli obblighi di assistenza familiare.

I fatti risalgono al 2017: De Agostini, seconda moglie di McVicar e insegnante di pattinaggio della trasmissione di Rai1 Notti sul ghiaccio condotta da Milly Carlucci, denuncia l’uomo, dal quale ha avuto un bambino, perché l’avrebbe tormentata con telefonate, e-mail e messaggi. Il 12 aprile 2017, a tre anni dalla loro separazione, l’avrebbe anche aggredita sotto casa, cercando di strapparle dalle braccia il figlio. A scatenare la furia del Clarke di Beautiful, in passato anche al reality show L’Isola dei Famosi, sarebbe state la sua esagerata gelosia.

“Sono innocente!”: la replica di Clarke di Beautiful

Secondo le accuse del pm Marco Sanini, l’ex stilista di casa Forrester avrebbe posto in essere nei confronti della moglie “ossessive e continue richieste di informazioni relative ai suoi spostamenti, insistenti controlli del suo traffico telefonico e della sua corrispondenza telematica, nonché ripetute aggressioni verbali” con cui “la colpevolizzava costantemente in relazione alla crisi del loro rapporto”.

Difeso in aula dagli avvocati Anna Rizzo ed Elisa Civallero, McVicar ha urlato la propria innocenza. “Nego tutte le accuse mosse a mio carico. Sono innocente – ha dichiarato il fashion designer della soap – e assolutamente contrario a ogni tipo di violenza”.

Credo nella giustizia – ha aggiunto l’attore – e auspico che il processo possa portare alla luce la verità dei fatti.

Nonostante le dolorose accuse a mio carico sono rimasto a Torino per poter stare vicino a mio figlio, che amo immensamente, e con il quale ho uno splendido rapporto. Con l’aiuto dei miei avvocati mi difenderò per provare la mia innocenza”. Il processo è stato aggiornato a ottobre.

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