Doveva essere uno dei progetti più importanti di Harry e Meghan, un filo diretto tra loro e i fan in giro per il mondo, invece il podcast targato Spotify si è arenato dopo un solo episodio, diffuso alla fine di dicembre 2020. Cosa ne è stato del programma? Perché i Sussex non hanno realizzato altri episodi? Mancanza di idee o di pubblico disposto ad ascoltarli? Le ipotesi sono diverse, compresa una presunta rescissione del contratto.
La voce di Archie
Il 16 dicembre 2020 Harry e Meghan hanno firmato un contratto con Spotify da 20 milioni di euro, per la realizzazione di programmi “che elevano e intrattengono il pubblico di tutto il mondo”. Un progetto ambizioso con cui i Sussex volevano reclamare la loro indipendenza economica dalla royal family, far sentire la loro voce, puntare i riflettori su temi umanitari importanti e attuali, su “storie di speranza e compassione [raccontate] da ospiti in grado di ispirare” gli ascoltatori. Harry e Meghan avevano raccontato: “Ciò che amiamo dei podcast è che ci ricordano di prenderci un momento per ascoltare davvero, per connetterci gli uni agli altri senza distrazioni”.
Le buone intenzioni, però, sarebbero naufragate dopo solo 35 minuti. Tanto è durato l’episodio pilota del podcast dei Sussex, uno speciale natalizio dal titolo “2020 Archewell Audio Holiday Special”. Poi 12 mesi di silenzio. Per la verità la prima puntata del programma non è stata proprio memorabile, nonostante la presenza di personaggi come Elton John e James Corden. Molti la ricorderanno soprattutto per il saluto finale di baby Archie, che augura a tutti un buon anno nuovo.
Dal punto di vista della qualità dei contenuti il podcast dava l’impressione di non avere una “personalità”, uno scopo, una “visione” d’insieme. Lo stesso deve aver pensato il pubblico visto che, stando ai tabloid, la puntata pilota sarebbe stata una débâcle su tutta la linea. Un flop costoso, però. Il Daily Mail rivela che i duchi sarebbero stati pagati 486mila sterline al minuto per il lavoro realizzato fino a oggi. Quale sarebbe il motivo del presunto fiasco? Possiamo ancora sperare che Harry e Meghan realizzino nuovi contenuti con Spotify? Il Mail ha girato queste domande alla Archewell, senza ottenere alcuna risposta.
Contratto stralciato?
I giornali hanno cercato di capire cosa sia successo in tutti questi mesi di silenzio. Non è da escludere che Spotify aspettasse nuove idee da Harry e Meghan per catturare l’attenzione del pubblico. Un maggior coinvolgimento. Capita a diversi programmi (non solo podcast) di avere un esordio non proprio brillante, ma di riuscire a correggersi strada facendo, con pazienza, analizzando eventuali errori. Nessun input, però, sarebbe arrivato dai Sussex o, almeno, nulla di particolarmente motivante. Forse i duchi si aspettavano un successo immediato, ma le loro speranze sarebbero state frustrate. I tabloid suggeriscono che i vertici della piattaforma potrebbero aver reagito al disinteresse di Harry e Meghan rescindendo il contratto e non pagando l'intera somma pattuita.
Non abbiamo prove che le cose siano andate davvero così, ma un insider ha dichiarato al Sun: “[I produttori] di Spotify erano entusiasti al momento della firma del contratto da parte della coppia, ma la mancanza di contenuti li ha sconcertati”. Possibile che Harry e Meghan si siano lasciati abbattere da un iniziale insuccesso? Oppure hanno sottovalutato il lavoro che c’è dietro alla realizzazione di un podcast, credendo di poter fare affidamento esclusivamente sul loro titolo e la loro fama? L’avvocato Ian Penman ha dichiarato all’Express: “Non sarebbe ingiusto pensare che la loro popolarità potrebbe non essere così grande come pensavano, o come Spotify ipotizzava inizialmente”, aggiungendo: “Credo si possa concludere che se [Spotify] non ha esercitato l’opzione per un prossimo episodio del podcast, allora forse Harry e Meghan non hanno avuto il riscontro che ci si aspettava”. L’esperta Angela Levin non ha dubbi: “[I Sussex] vogliono fare troppe cose tutte insieme”.
L’Express ha riportato il parere del royal editor del Mirror, il quale ha spiegato: “Non penso che le [piattaforme] pagheranno milioni a Harry e Meghan affinché sfornino podcast come l’episodio pilota che abbiamo ascoltato di recente. Per quanto fosse simpatico, non credo sia la base su cui [i Sussex] stanno costruendo il loro lavoro…con i soldi che sono stati dati a Harry e Meghan [le piattaforme] vogliono qualcosa di più sostanzioso”.
Harry e Meghan non possono aspettarsi di ricevere compensi milionari da Spotify o da Netflix senza dare nulla in cambio o, peggio, parendo da idee scialbe e superficiali. Le piattaforme esigeranno una contropartita, “il loro pezzo di carne”, come lo definisce Myers. Il punto, però, è un altro: i duchi hanno davvero qualcosa da dirci?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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