Per la royal family queste sono ore sospese, di attesa. Il destino del duca di York e, in parte, dei Windsor è nelle mani di un giudice americano che dovrà pronunciarsi sulla validità del processo contro il principe Andrea, accusato di violenza sessuale. Gli avvocati del duca riusciranno a mettere in salvo il loro assistito dalla gogna mediatica e da un possibile verdetto di colpevolezza facendo valere l’accordo firmato in Florida, nel 2009, da Jeffrey Epstein e da Virginia Giuffre?
Il tempo dell’attesa
Si respira un’aria tesa e soffocante a Buckingham Palace. L’atmosfera di una guerra dei nervi. Il principe Andrea è già sul banco (mediatico) degli imputati per le violenze subite da Virginia Roberts Giuffre quando era ancora minorenne. Manca solo la decisione del giudice: il duca affronterà il processo, oppure verrà graziato dall’accordo con cui la sua accusatrice promise a Epstein di non trascinare né lui, né i suoi amici nel baratro di una denuncia per molestie? La situazione è incandescente e da qualunque prospettiva la guardiamo, all’orizzonte non sembra esserci nulla di buono per il duca di York.
Se ci sarà un processo, Andrea dovrà difendersi, portando prove che lo scagionino. Non potrà più limitarsi ai “non ricordo”, a presunte violazioni della privacy e a dichiarazioni che non è più in grado di dimostrare (una su tutte, l’incapacità di sudare a seguito di un trauma nella guerra delle Falkand). La marea mediatica si trasformerà in uno tsunami contro Andrea e la royal family, rubando la scena alla Regina e al Giubileo di Platino per i suoi 70 anni di regno. Un’ipotesi non così remota e assolutamente drammatica.
In caso di condanna il duca dovrà pagare un risarcimento milionario e la reputazione della Corona sarà, almeno in parte, distrutta. Piccolo dettaglio: Andrea non ha un suo capitale in grado di coprire le spese del risarcimento. Quindi la regina Elisabetta dovrà indennizzare la donna molestata dal figlio. Immaginate l’onta di vergogna e disonore. Neppure la possibilità di assoluzione, però, sistemerà le cose. Il principe Carlo e il principe William sarebbero stati chiari con Andrea: non recupererà più la sua vita pubblica, neanche se dimostrasse la sua innocenza.
La pecora nera della famiglia
In ogni caso a corte già si parla di privare il principe Andrea del titolo e dei gradi militari, ma non sarà facile: solo il Parlamento può decidere in merito alla questione del ducato di York. Comunque rimane il fatto che la royal family starebbe seriamente pensando di “sacrificare” Andrea pur di salvare se stessa. Non solo. Anche se il terzogenito della sovrana riuscisse a schivare il processo, il danno ormai è fatto. Su di lui aleggerà sempre il dubbio. I sudditi continueranno a chiedersi se l’erede al trono d’Inghilterra abbia davvero un fratello stupratore. Del resto l’amicizia tra Andrea, Epstein e Ghislaine Maxwell non è un segreto per nessuno. Il duca ha ammesso perfino di aver viaggiato sul Lolita Express, uno degli aerei privati dell’imprenditore suicida nel 2019. Nella famiglia reale, poi, si è già creata una spaccatura profonda: da una parte c’è Andrea di York, la pecora nera di casa Windsor. Dall’altra il volto pulito e moderno della monarchia, rappresentato da William e Kate.
Lo scandalo del duca di York non intaccherà direttamente la reputazione dei duchi di Cambridge, ma rimarrà lo stesso un’ombra sul loro futuro regno.
Di fronte alla gravità dei guai del principe Andrea scompaiono le dichiarazioni al vetriolo di Harry e Meghan, la Megxit, il “matrimonio affollato” di Carlo e Lady Diana, i tradimenti e le ripicche, il gossip sulla principessa Margaret, sorella di Sua Maestà, le presunte infedeltà del principe Filippo. Perfino l’abdicazione di Edoardo VIII per sposare Wallis Simpson non sembra più un fatto così incredibile e increscioso. Come finirà tutta questa brutta storia? Male per il principe Andrea, questo è sicuro.
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