Gianfranco Vissani, appena querelato da Matteo Renzi, si racconta ai microfoni di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1. Ospite della trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, il noto chef ha esordito dicendo che per uno che fa il suo lavoro non è importante avere il phisique du role.
E, a tal proposito, parla della sua metamorfosi fisica e del suo brutto (ex) vizietto. Queste, dunque, le sue parole via etere: "Non faccio distinzioni tra cuoco magro e meno magro. Io, ad esempio, sono dimagrito di ben 36kg, pesavo 166 kg e ora peso 130kg [… ] Da quando ho smesso di fumare ho avuto questi problemi, fumavo ottanta sigarette al giorno, ma ho smesso da cinque anni e adesso sto benissimo. Il mio obiettivo è arrivare al mio peso forma ideale: 90kg".
La sua dieta? “Mangio due uova sode, carne, l'importante è non usare olio e sale”. E i carboidrati? Banditi, assicura.
Dunque, vista l'imminente Pasqua, ecco la provocazione di Vissani che punge nel vivo vegetariani e vegani: "Per Pasqua ho ordinato dodici capretti e venti agnelli. A noi piace molto la coratella…Io prendo gli agnelli più piccoli perché sono più saporiti". Agnelli che uccide con le sue mani: "È come il pollo o il coniglio. Bisogna utilizzare sempre un piccolo coltello che possa arrivare al cuore per fare uscire più sangue possibile, con un colpo secco, in modo che la carne rimanga bianca".
E quando Giorgio Lauro e Geppi Cucciari gli
chiedono se non gli fa impressione tutto questo, sentendosi un po' un assassino, lui replica secco: "No, non mi fa impressione. E, no, per la miseria, assolutamente no: non mi sento un assassino".
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