Barbara Silbe
Anima sensibile quella di Mjriam Bon, mossa dalla determinazione tipica di chi ha vissuto intensamente fino a prendere coscienza di sé e del mondo. Modella a 16 anni, dopo aver lavorato per i più grandi nomi del fashion system e aver posato davanti all'obiettivo di chissà quanti fotografi, sceglie di stare dall'altra parte della fotocamera e diventa una ritrattista ora celebrata da una mostra aperta durante il Phifest, bel festival internazionale e indipendente giunto alla seconda edizione e ospitato a Base Milano fino al 5 giugno. «Attraverso la fotografia ho acquisito la mia consapevolezza - esordisce l'artista -; ho sempre avuto la passione per questo mestiere, quando ero modella fotografavo colleghe, persone, backstage. Tre anni fa ho capito che era questa la mia strada, la moda ha smesso di interessarmi e sono passata al ritratto. Riesco a vedere tutto attraverso un volto». Gente comune, ballerine, attori, fermati in inquadrature strette dalle quali emerge il bisogno di scavare fino a trovare una storia da raccontare. «Mi piace mettere idealmente i soggetti con le spalle al muro, senza lasciare vie di fuga apparenti, per poi metterle a loro agio fino a tirar fuori una storia. Esco sfinita da ogni sessione, cercare la loro fiducia è come fare una seduta psicologica. Vivo questo mestiere come una missione e ho scelto il ritratto come main concept del mio lavoro perché è l'ambito che mi dà di più».
Mjriam Bon è anche impegnata nel sociale per associazioni no profit contro i disturbi alimentari. La mostra 30 Shadows of urban attitude è in partnership con il marchio Neubau ed è un esperimento sociale che disegna pensieri e sguardi attraverso le lenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.