Il (grande) segreto del successo di Stranger Things

Tutto pronto per il ritorno in streaming di Stranger Things. I nuovi episodi - i primi sette - sono attesi su Netflix il 27 maggio. Ma cosa c'è dietro il successo della celebre serie tv?

Il (grande) segreto del successo di Stranger Things

Si può affermare che l’epoca d’oro di Netflix e della sua influenza nel mercato seriale di oggi sia iniziata grazie a Stranger Things. Lo show, creato dai Duffer Brothers, è stato (e lo è ancora) un successo senza precedenti per il colosso dello streaming internazionale. La prima stagione di Stranger Things è stata condivisa nell’estate del 2016, in un tempo lontano anni luce e ben distante dalle crisi che stiamo vivendo da due anni a questa parte, e immediatamente si è trasformata in un vero e proprio fenomeno di culto. Non era previsto un tale successo, tanto è vero che a un primo capitolo ne sono succeduti altri due. L’ultimo è in streaming dal 2019. La pandemia ha messo un freno alla produzione ma, finalmente, a più di due anni di distanza, dal 27 maggio, ancora su Netflix, debutterà la quarta stagione di Stranger Things divisa in due blocchi. I primi sette episodi arrivano in piattaforma a fine maggio. L’ottavo e il nono, presentati come due lunghi film, saranno disponibili dal primo luglio. Ma non è finita qui, perché la serie è stata già confermata per una stagione numero 5 che, molto presumibilmente, sarà anche l’ultima.

Con un cast formato da attori molto giovani e, oramai, lanciati nel firmamento delle star, la serie ha avuto il pregio di dare un po’ di smalto alla carriera di Winona Ryder dopo un lungo periodo di assenza dagli schermi, qui nel ruolo di una giovane madre disposta a tutto pur di ritrovare il figlio perduto. Ovviamente, questo non è l’unico pregio di Stranger Things. La serie, infatti, non è solo una drama dalle venture horror e smaccatamente fantasy è anche – e soprattutto – una storia di amicizia, di amore e di coraggio ambientata in quei favolosi anni ’80. Proprio la cornice di quell’epoca fatta di eccessi ha reso tale il fascino di Stranger Things. Cosa c’è da aspettarsi dalla stagione numero 4? Ancora colpi di scena e tantissime sorprese.

Dove eravamo rimasti? Tutti gli strani eventi della città di Hawkins

Riannodare i fili della vicenda non è affatto facile, ma ci proviamo. La vicenda ha inizio nel novembre del 1983, quando in una piccola e remota cittadina dell’Indiana, il giovane Will Byer scompare in circostanze misteriose. Nello stesso tempo, in un laboratorio segreto, un ricercatore viene ucciso da una creatura mostruosa e una ragazzina dai capelli rasati fugge dalla sua prigionia. Gli amici di Will, scossi da quanto accaduto, si improvvisano neo-detective e cercano di trovare il compagno perduto. Proprio grazie a Undici, scoprono che la città di Hawkins è il cancello per un altro mondo simile al nostro, chiamato Sottosopra, ma popolato da creature mistiche e pericolose. Questa scoperta smuove la tranquillità del piccolo centro. La seconda stagione si apre un anno dopo il ritrovamento di Will. È estate in città e tutti cercano di tornare a un’apparente normalità. Will, però, è ancora scosso da quanto è accaduto nel Sottosopra tanto da essere perseguitato da un’entità che lo ha seguito dalla dimensione parallela. Salvare Will e la città diventa una missione per i giovani detective, questa volta aiutati da Jim Hopper (David Harbour) e da Joyce (Winona Ryder).

Scopo della missione è chiudere i cancelli del Sottosopra. Il gruppo riesce nell’intento ma i pericoli ancora non sono stati del tutto sventati. La terza stagione, che segna l’età dell’adolescenza per i protagonisti, si apre con l’inaugurazione di un centro commerciale che crea un po’ di malcontento tra i cittadini. E mentre Will e company scoprano le gioie dell’essere giovani e spensierati, gli adulti cercano di ritornare a una vita normale, ma un nuova minaccia serpeggia a Hawkins. I russi si sono intrufolati in America e grazie all’apertura del centro commerciale mettono su un laboratorio sotterrano per cercare di riaprire i cancelli del Sottosopra. Riusciti nell’intento, ora tutti i protagonisti dovranno cercare di debellare la minaccia del Mind Flayer, un’entità che riesce a manovrare i pensieri delle persone.

I nuovi episodi in arrivo il 27 maggio riallacciano i fili un anno dopo la distruzione del centro commerciale. Di fronte a una nuova guerra soprannaturale, dopo l’esercito russo è ora quello americano che vuole sfruttare le abilità di Undici. Questo, però, è soltanto l’inizio di una nuova avventura ai limiti dell’assurdo.

La serie che celebra tutta la filmografia degli anni ’80

Un drama di formazione, un po’ commedia, un pizzico di fantascienza, di intrighi governativi e una spruzzatina di horror. Quella di Stranger Things è una miscela esplosiva capace di coinvolgere il pubblico in un viaggio emozionante in un mondo in cui tutto sembra possibile. Con dialoghi ferrati e una potente colonna sonora, la serie è a tutti gli effetti una chiara e ben mirata celebrazione di tutta la cultura pop degli anni ’80. Non solo si ricordano le paure e i deliri di un terzo conflitto mondiale tra i sovietici e gli americani, ma spolvera soprattutto il fascino di quel decennio i cui echi si odono ancora nella nostra modernità. C’è uno sguardo attento alla moda del periodo, con i vestiti sgargianti e le spalline; come si ricordano le acconciature cotonate, la nascita della musica pop e l’ascesa del punk. E non solo, la serie è anche un’ode critica e sagace alla società dei consumi e alla gentrificazione. La vera forza di Stranger Things, inoltre, la si trova non solo in quel fascino così "old fashion", ma anche in quell’omaggio ai film horror dell’epoca. Dai Goonies a Ghostbusters, da It a Nightmare – dal profondo della notte, la serie dei Duffer Brothers mescola bene le carte, portando in tv un prodotto unico nel suo genere che piace a tutti. Non solo a chi ha vissuto i favolosi anni ’80.

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Perché vedere Stranger Things?

È una serie di rara bellezza. Non ci sarebbe niente altro da aggiungere. Anche se si è perso quell’effetto novità – a causa di una seconda stagione che ha stentato a decollare – lo show di Netflix resta comunque un progetto di grande valenza, concepito proprio per un selvaggio binge watching. Nato per un pubblico che vuole perdersi in una storia piena di colpi di scena, la serie merita di essere vista anche per (ri)vivere un decennio di grandi cambiamenti socio e politici, e per conoscere da vicino i turbamenti della generazione pre-social e pre-internet.

Attori che crescono troppo in fretta

L’idea di raccontare vita, (morte) e miracoli della gioventù di ieri non è un’impresa facile. Soprattutto, non è facile essere coerenti con l’età anagrafica dei personaggi che, in teoria, dovrebbero essere tutti dei ragazzi vicini all’adolescenza. Da una stagione all’altra, però, si nota una crescita esponenziale degli attori tanto da risultare poco credibili nel ruolo. Come Finn Wolfhard, il migliore amico di Will, che di anni ne ha già 22, ed è lanciatissimo al cinema tanto da arrivare in It - Capitolo Due. E il discorso vale per Millie Bobby Brown, che interpreta Undici. Ha appena 18 anni ma sembra una donna vissuta. Vincitrice di un Emmy Awards, è attrice di spicco, celebre per essere apparsa al fianco di Henry Cavill in Enola Holmes. Ad oggi è pure influencer e domina le prime pagine dei giornali con le sue (presunte) love story.

Una serie da 40 milioni di utenti

Un successo che non è per nulla effimero. Anzi, i dati parlano molto chiaro. Stranger Things è la serie più popolare di Netflix, un primato che solo Bridgerton è riuscito a scalzare. La terza stagione ha visto ben 40 milioni di utenti collegati in simultanea e, al 4 luglio del 2019, si sono contati ben 18,2 milioni di spettatori attivi che avevano già visto tutti gli episodi. Nonostante l’assenza di due anni, la stagione 4 è già record su Youtube. Il video che mostra i primi 8 minuti è stato cliccato ben 205mila volte.

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E poi spunta un'accusa di plagio

È di dominio pubblico la causa in tribunale che i due creatori dello show hanno dovuto affrontare nell’aprile del 2019. Sono stati chiamati in giudizio dalla Corte Suprema di Los Angeles perché Charlie Kessler, che di professione è regista, ha denunciato i due fratelli per plagio e per aver copiato l’idea della serie tv. L’accusa avrebbe affermato che Kessler nel 2012 aveva girato un cortometraggio dal titolo Montauk che condivideva molte cose con Strangers Things, come i pericoli che provenivano da una base militare segreta e da un mostro di un’altra dimensione. Il regista avrebbe presentato ai Duffer il progetto e da qui l’ipotesi di plagio. I due sceneggiatori non si sono comunque presentati al processo e Kessler successivamente ha ritirato le accuse, rivelando come i Duffer abbiano concepito un universo indipendente rispetto a quello nel cortometraggio.

Romanzi, fumetti e gadget: il fascino di Stranger Things oltre (il piccolo) schermo

Oltre alle decine di riconoscimenti da parte di pubblico e da parte della critica, la serie di Netflix è stata capace di creare un universo che è andato ben oltre lo schermo di un computer. Come Beyond Stranger Things, un after show condotto da Jim Rash che ha ospitato attori e produttori della serie per discutere insieme dei colpi di scena. Inoltre, in accordo con la Penguin Randon House, sono stati pubblicati anche dei romanzi ispirati a Stranger Things. Come Suspiscius Minds che funge da antefatto.

Buio nella città che racconta alcuni eventi tra seconda e terza stagione e La vita segreta di Max, che inscena una storia inedita con un nuovo punto di vista sulla seconda stagione. Tutti i romanzi sono disponibili in italiano. E poi, grazie alla Dark House Comics sono stati rilasciati anche dei fumetti legati allo show. Il primo numero risale al settembre del 2018.

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