Quelle vecchie idee fuori dal coro

Il saggio di Pier Carlo Masini nacque al «Giornale» con Montanelli

Quelle vecchie idee fuori dal coro

Fra le tante avventure patrocinate o ispirate dal Giornale nel suo quasi mezzo secolo di attività, ci fu anche l'esperienza con una casa editrice, l'Editoriale Nuova che nel 1978 ebbe l'ardire di sfidare l'allora imperante «eskimo in redazione», proponendo titoli e autori controcorrente.

Una rapida scorsa ai titoli pubblicati fa balzare subito all'occhio i moltissimi nomi illustri tra gli autori del catalogo: da Sergio Ricossa a Remo Cantoni, da Anthony Burgess a Yukio Mishima, da Franco Cardini ad Alberto Pasolini Zanelli a moltissimi altri protagonisti dell'ambiente letterario di tutto il mondo, che spesso firmavano anche le pagine culturali del quotidiano. Tra costoro, oggi ingiustamente relegato tra gli autori frequentati solo da pochi accademici, spiccava un illustre antifascista, ex-collaboratore della Repubblica e specialista dell'anarchia: Pier Carlo Masini, autore del saggio Eresie dell'Ottocento, oggi ripubblicato, a cura di Renato Besana, da Oaks (pagg. 332, euro 24).

Transitato rapidamente dal Pci resistenziale all'anarchismo militante, Masini (1923-1998) fu uno storico onesto, appassionato e originale, che strinse collaborazioni e amicizia con gli spiriti liberi della sinistra italiana non comunista: da Stefano Merli a Giorgio Galli e Gaetano Arfè. Le comuni origini toscane e una simile franchezza di carattere favorirono poi una immediata simpatia, rapidamente diventata amicizia, con Indro Montanelli, un altro eretico che apparteneva in toto, come Masini, al Novecento.

Secolo breve o sterminato che sia, il periodo storico che va dal 1900 al 2000 o, secondo alcuni, dal 1914 al 1989, affonda comunque le radici nell'Ottocento, quando nascono e si sviluppano le idee, le passioni e le teorie politiche che nobiliteranno, o insanguineranno, secondo i punti di vista, un mondo che, pur essendo finito soltanto da un paio di decenni, sembra tramontato da tempo immemorabile.

Oggi, nessuno osa più proporre non diciamo eresie, ma nemmeno pensieri anticonformisti, o almeno critici, nei confronti di un mondo piatto, uniforme e indiscutibile.

Nessuno prova più a pensare nuovi modelli di società, ed ecco perché è utile, oggi, riproporre i protagonisti delle Eresie dell'Ottocento, tanto diversi tra loro quanto uniti dal coraggio e dall'intelligenza, doti che oggi scarseggiano non soltanto nella classe politica ma anche, e soprattutto, tra i clerici, quegli intellettuali che hanno, ormai, abdicato definitivamente al loro dovere: quello di criticare il sistema.

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