«Questo condominio vi farà proprio divertire»

Chi meglio di lui per interpretare Francesco, un single dalla vita sessuale piuttosto vivace, ancora innamorato di Anna (Cristiana Capotondi), la sua ex ora incinta. Chi meglio di Fabio De Luigi, con la sua comicità sospesa tra gesto e parola, poteva tenere le redini di Soap Opera , commedia insolita e personale di Alessandro Genovesi da dopodomani nelle sale, con l'allegra combriccola formata da Ale e Franz, Chiara Francini, Elisa Sednaoui, Diego Abatantuono, ad animare un anonimo piccolo condominio che lo spettatore vede senza la parete frontale come teatro. A De Luigi tocca convivere con Paolo (Ricky Memphis), l'amico del cuore che gli si piazza in casa in crisi d'identità sessuale nelle ore in cui la moglie sta partorendo: «Trovavo divertente - spiega De Luigi - che, in una coppia di amici che si conoscono da una vita, a uno dei due nascesse un dubbio del genere».

Qui però passate ai fatti.

«Ma no, la prova del bacio che Ricky Memphis mi propone per verificare se ama me o sua moglie è più un gioco».

Del film si è parlato anche per un suo sguardo gay-friendly, nei giorni in cui alcuni sindaci trascrivono i matrimoni all'estero di persone dello stesso sesso.

«È il periodo giusto allora. Anche se mi sembra curioso che ci si interroghi ancora, nel 2014, su questo tema. Trovo scontato che due persone che si amano debbano avere pari diritti».

Con Ricky Memphis sembrate amici da sempre.

«Quando abbiamo pensato a lui come potenziale mio amico ho sostenuto la sua candidatura perché lui è particolarmente bravo come attore, anche se siamo diversi, siamo complementari».

Soap Opera è una commedia atipica che guarda anche al cinema di Wes Anderson, che ne pensa?

«Mi ero innamorato di questa idea che Alessandro Genovesi aveva da un po'. In realtà si trattava di uno spettacolo teatrale diviso in quattro. Ma quando mi ha presentato la versione cinematografica non ho avuto dubbi, mi è sembrato un bel tentativo di proporre qualcosa di diverso».

La scorsa settimana è tornato a Zelig , le manca la tv?

«Volevo parlare di questo mio nuovo film in un modo diverso. Così ho pensato di fare Lucarelli. Poi, visto che c'era anche la Gialappa's mi sono allargato con gli altri personaggi tra cui il cantante Olmo. Mi piace questo tipo di comicità pura, anche se la cosa che faccio più volentieri è il cinema».

Con Genovesi aveva contribuito alla sceneggiatura dei due film precedenti, non è che vorrebbe fare anche il regista?

«Se affermassi che non ci ho mai pensato direi una bugia. Mi piace tutto il processo creativo di un film. Ciò non significa che sia in grado di farlo ma il pensiero mi ha attraversato. Poi nella vita c'è sempre distanza tra idea e azione».

Come quella di interpretare un ruolo drammatico?

«Il mio specifico è la commedia, non credo di essere interessante se facessi altro. Certo poi uno ha delle velleità e si chiede: “Potrei fare un ruolo drammatico?”.

Magari come è successo al mio mito Peter Sellers che ha interpretato pellicole di cassetta come La pantera rosa ma anche film testamento come Oltre il giardino . Per ora però cerco di trovare modi e misure diversi di esprimermi nella comicità come capiterà anche nel nuovo film di Alessandro Siani, Si accettano miracoli , dal primo gennaio al cinema».

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