Ranieri, Pino Daniele, Berlusconi: ecco le confessioni di D'Alessio

Il cantante napoletano si toglie qualche sassolino dalla scarpa

Ranieri, Pino Daniele, Berlusconi: ecco le confessioni di D'Alessio

Da Pino Daniele a Troisi, passando per Massimo Ranieri e non solo. Gigi D'Alessio, in una intervista al Fatto quotidiano, si racconta. "Sono un uomo del sud, amo parlare in dialetto, non conosco l'inglese, per me pure l'italiano è una lingua. Massimo Troisi parlava in dialetto anche durante le interviste, anzi in lingua napoletana. Oggi si sta un po' perdendo, ci siamo italianizzati. I primi anni trovavo i veti dalle radio, dicevano, Si sente che sei napoletano. All'inizio è così, se poi diventi conosciuto puoi cantare pure in cinese, perché c'è chi è bravo perché è famoso, e chi è famoso perché è bravo, così ci sono canzoni trasmesse in radio solo per l'importanza del cantante, non per la bellezza".

Su Tiziano Ferro dice: "È uno di questi, anche se è bravo. Ma la stessa storia avviene con altri big. Comunque ora sto costruendo un progetto in napoletano, ci riesco grazie ai venti milioni di dischi venduti e dopo aver creato una serie di rapporti". E sulla contrapposizione con Pino Daniele: "Uhhhh, ma se nasco fan! Siamo nati a venti metri di distanza. Comunque Pino detestava il gossip, era un orso buono, uno tranquillo, pigro, se lo invitavi a casa rispondeva noo, nun me fa venì, sennò dopo me tocca ritornare. Non avrebbe voluto quello strazio per i funerali. Abbiamo passato dei capodanni insieme, abitava qui vicino, ogni tanto mi chiedeva mozzarella e friarielli. Ha scritto una canzone per me e Anna. Ma a parte Pino, non sa quanti rifiuti ho ricevuto nella mia carriera: ho pochi amici cantanti, e quelli che ho, me li tengo stretti".

Uno di questi Gigi l'ha avuto da Massimo Ranieri: "È stato ospite di un mio programma tv, poi l' ho chiamato di nuovo per una serata su Canale 5. E lui: "Volentieri, ma ho quattro serate in Rai. Perché non vieni tu?". Va bene. "Poi non l' ho più sentito, dopo la prima puntata gli mando un sms : A faccia du cazz, voleva essere un complimento, perché Massimo è un grande". E lui : "Conosco questa espressione, chi sei? Non ho il numero". "Sono Gigi D' Alessio. Nessuna risposta...".

Infine, il cantante racconta della foto col Papa: "Ero in piazza San Pietro, si è avvicinato e ci hanno immortalato, tutto felice l'ho pubblicata sul sito e ho trovato uno che mi ha scritto Siete due merde. Gli ho risposto: Va bene detto a me, ma al Papa no!". E racconta anche di un'altra foto, quella con Berlusconi: "Avevo un debito con lui: anni fa l' ho contattato perché mio fratello era gravemente malato, volevo un consiglio medico, aveva avuto lo stesso problema.

Mi ha dato tutta la disponibilità, e per ringraziarlo ho accettato un concerto a Napoli. E lì ho capito... Evitare la politica, non schierarmi, perché scoppia il finimondo. A me manca la cazzimma, non riesco mai a calcolare le conseguenze".

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