Nel corso di questi due anni di pandemia, il mondo delle serie tv a tema post-apocalittiche sta vivendo un periodo molto florido. Lo dimostra il successo di alcuni titoli che sono apparsi tra i vari canali streaming disponibili in Italia, come Anna, Sweet Tooth, Y: L’ultimo uomo e tanti altri. Su questa scia dal 6 ottobre, in esclusiva su Disney+, arriva un’altra serie da non perdere che racconta di un’umanità piegata dall’invasione di una misteriosa razza aliena. Stiamo parlando di War of the Worlds.
Oltre alla prima stagione completa, trasmessa su Fox Italia già nel novembre del 2019, viene inserito sul catalogo di Disney+ anche il primo degli otto episodi che inaugura il secondo capitolo della vicenda. Si prosegue poi a rilascio settimanale, tutti i mercoledì, fino al finale di stagione. War of The Worlds è una serie dal profumo internazionale. Prodotta in una sinergia di idee tra Stati Uniti e Francia, è girata a Londra con attori inglesi e francesi. Ha fatto la sua fortuna perché ha reinventato e adattato in chiave moderna il mito de La Guerra dei Mondi, storico romanzo di H.G. Wells, scrittore inglese e padrino della fantascienza moderna. Con le dovute eccezioni, la serie tv regala uno sguardo molto interessante sull’eterno dualismo tra uomo e ignoto.
Una lotta per la sopravvivenza, la trama della serie tv
Tutto ha inizio quando un laboratorio astronomico situato nel cuore delle Alpi francesi capta una frequenza dallo spazio. Nessuno riesce a raggiungere la fonte e in molti si interrogano sul da farsi. Fino a quando, in un giorno come tanti, degli oggetti non identificati cadono sulla Terra e in varie parti del mondo solo in prossimità dei centri abitati. A questo schianto segue una deflagrazione. Un’onda magnetica uccide gran parte degli esseri umani e in pochi riescono a salvarsi.
I sopravvissuti, divisi dai loro cari e dai loro affetti, cercano un rifugio sicuro. Ma i pericoli non sono ancora finiti. Dopo la deflagrazione sul suolo terrestre camminano degli strani robot a quattro zampe che uccidono chiunque si trovi sul proprio cammino. Non c’è una risposta a questo avvenimento, l’unico che cerca di vederci chiaro è il professore Bill Ward (Gabriel Byrne), il quale riesce a uccidere uno di questi animali-robot e comincia a studiare la loro genetica. A una prima stagione dalla storia didascalica e dal ritmo fin troppo dilatato, fa seguito una seconda (che abbiamo visto in anteprima) che aggiunge qualcosa in più alla narrazione, inasprendo questa lotta impari tra umani ed extraterrestri.
War of the Worlds, un racconto umano sulla paura per il "diverso"
Istinto di sopravvivenza, terrore, la nascita di nuovi legami in un mondo che cade a pezzi. Su queste tre linee prende forma la storia la storia di War of The Worlds. La serie tv più che mostrare la minaccia aliena che ha dilaniato il mondo come lo conosciamo, si sofferma molto di più sul dramma umano e sulle conseguenze dell’invasione. Il nemico non appare mai, è sullo sfondo che incute timore, come un’ombra nera, lasciando agli esseri umani sopravvissuti l’onore di capire cosa sia successo e cercare di ricostruire l’ordine andato distrutto.
Non è una serie facile da seguire, anche se non sembra dall’esterno. War of The Worlds non è pura fantascienza, è un racconto che strizza l’occhio alla modernità, mettendo in mostra tutte le paure dell’uomo a contatto con una forma di vita aliena. La storia di per sé, anche se non brilla per originalità, ha un grande valore: scava profondo nei timori e nelle inquietudini dell’epoca in cui viviamo, facendo emergere un ritratto cupo e disamorato della realtà di oggi.
Il romanzo del 1897 di H.G. Wells, la genesi di un cult
War of the Worlds è un’ottima rilettura de La Guerra dei Mondi, uno dei romanzi di fantascienza più celebri al mondo scritti da H.G Wells. Lo scrittore britannico, molto popolare tra gli amanti della fantascienza, è stato definito come il papà di questo genere narrativo insieme a Jules Verne e Gernsback. La serie tv non fa altro che modernizzare un racconto di per sé già molto attuale, quando ha fatto la sua prima apparizione. Originariamente, Wells ha pubblicato a puntate La Guerra dei Mondi su Pearson’s Magazine nell’aprile del 1897. La versione completa appare un anno dopo su The Cosmopolitan. Ha avuto un successo straordinario, tanto è vero che l’opera è stata definita il romanzo fantascientifico per antonomasia, diventando poi quello più famoso di Wells. In Italia la prima versione risale al 1901 pubblicata da Antonio Vallardi Editore. L’ultima è stata pubblicata dalla Newton Compton nel 2017.
Per stessa ammissione di Wells, il libro vuole essere una critica alla politica del colonialismo europeo nei vari continenti. Secondo lo scrittore, la superiorità tecnologica degli europei non dava il diritto di governare altri popoli con la forza. L’idea di un’invasione aliena rivela quanto quella superiorità sia solo ideologica. Rispetto alla serie tv che non mostra il volto dei nuovi conquistatori, il libro racconta di alieni alla guida di macchine gigantesche che si muovono su tre gambe, chiamati i tripodi.
Il programma radiofonico con Orson Welles che ha fatto tremare l'America
Questo romanzo, oltre agli adattamenti televisivi e cinematografici, è reso celebre anche grazie a uno storico adattamento radiofonico del 1939. Trasmesso negli Stati Uniti nell’epoca d’oro dei programmi via radio, per oltre un anno ha tenuto gli ascoltatori sul filo del rasoio. La voce di Orson Welles ha raccontato con vivida fermezza la storia de La Guerra dei Mondi.
Malgrado gli avvisi pubblicitari prima e dopo il programma, gli ascoltatori non si resero conto che si trattava di una semplice finzione, arrivando a credere che gli Stati Uniti fossero sotto attacco da un gruppo di navicelle aliene. Al cinema, invece, è stato Steven Spielberg nel 2015 che ha portato sul grande schermo una storia molto simile al romanzo di riferimento in un film con Tom Cruise. In tv oltre a War of the Worlds, nel 2019 è stata prodotta una miniserie in tre episodi per la BBC.
Perché vedere War of the Worlds?
La serie tv piace proprio perché è sagace, è melanconica, è accattivante e perché delinea un futuro terrorizzante. La prima stagione è allucinante – in senso buono – nel mostrare un’umanità che ha perso la sua bussola. La narrazione perde di mordente negli episodi centrali, ma recupera nel finale.
Brilla invece la seconda stagione. Nonostante il salto temporale di sei mesi nel futuro, regala molte risposte sulla natura degli alieni anche se non mostra nessuno spiraglio di luce in questa guerra per la sopravvivenza dal destino incerto.
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