Recalcati e il sesso (inesistente)

Il saggio dello psicanalista spazia dalla costola di Adamo al nulla

Recalcati e il sesso (inesistente)
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Esiste il rapporto sessuale? Sì, lo so che state pensando che io sia impazzito, invece è il titolo del nuovo libro di Massimo Recalcati, intitolato proprio così, Esiste il rapporto sessuale?, pubblicato da Raffaello Cortina Editore, che di solito pubblica libri seri. Invece questo è un libro comico, divertentissimo, lacanianissimo. Per farvela breve il rapporto sessuale no, non esiste.

A cominciare dalla storia di Adamo e Eva, letta da Lacan e dunque raccontata dal lacaniano Recalcati. Sentite qui: «Essendo l'oggetto (del desiderio) dislocato nel corpo dell'Altro è giocoforza che per entrare in contatto con esso il soggetto sia tenuto a spendersi nel rapporto con l'Altro. Come dire che tra il soggetto (Adamo) e l'oggetto che causa il suo desiderio (la costola) fa l'apparizione il soggetto (Eva) come terzo incomodo». Avete capito bene. Adamo voleva farsi la sua costola, ma poi dalla costola è uscita Eva, e sono iniziati i problemi. Come facesse Adamo a copulare con la sua costola non si sa.

Un ulteriore motivo per cui non esiste il rapporto sessuale è che «non a caso non esiste la detumescenza del godimento femminile. La monarchia fallica viene piuttosto erosa da un godimento che si sparpaglia nel corpo sottraendosi al meccanismo rigidamente fisico del godimento maschile». Se non avete capito, ve la spiego io: Recalcati dice che il piacere femminile si sparpaglia nel corpo, mentre quello maschile resta nel fallo, non sparpagliato, e poi si affloscia, c'è la detumescenza. Ma non solo. «Il fatto che il godimento femminile sia non tutto fallico» (per forza, hanno una vagina), «significa che anche per questo godimento può esistere la scarica orgasmica». Traduco di nuovo: anche se le donne non hanno un fallo, hanno orgasmi. Grandissima scoperta. «Tuttavia questa scarica non lo esaurisce. Il che comporta una prossimità intensa di questo tipo di godimento con l'esperienza dell'infinito, dell'illimitato, del senza fine». Traduco di nuovo: il maschio eiacula e finita lì, la donna ha questo piacere sparpagliato, senza detumescenza, e va avanti all'infinito. Al che non si capisce come mai si vedano donne in giro per strada e non bloccate a letto dall'orgasmo senza fine e senza detumescenze. Lacan non lo dice, Recalcati neppure.

Comunque su una cosa Recalcati mi ha convinto, e riguarda la masturbazione, di cui sono sempre stato un fan. Dice Recalcati (e Lacan) che «l'autoerotismo non è solo ciò che ci consente di sopportare l'assenza di rapporti sessuali, ma è proprio ciò che li rende impossibili, inesistenti». Ma a cosa pensare durante l'autoerotismo? Per le donne non lo so, fanno da sole e il piacere si sparpaglia nel corpo all'infinito, per noi maschi è un po' più dura, ma basta non frequentare donne e concentrarci sulle nostre costole, avevamo un harem dentro e non lo sapevamo.

In ogni caso prendete tutto questo molto seriamente, perché, come ci informa il risvolto di copertina (scritto immagino dallo stesso Recalcati): «Massimo Recalcati è direttore dell'IRPA, Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata, e è uno dei più noti psicanalisti italiani». Figuriamoci gli altri.

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