Conosciamo molto bene la "mano" di Ferzan Ozpetek, il regista di origini turche ma naturalizzato in Italia. E’ stato – ed è ancora oggi – un abile narratore della nostra contemporaneità con storie schiette, vere e sincere che raccontano tutte le sfumature dell’animo e dei sentimenti umani. Ha esordito nel 1997 con Bagno turco, in cui c’era nel cast un giovanissimo Alessandro Gassmann, ma ha trovato il consenso da parte di pubblico e critica grazie a Le fate ignoranti. La pellicola del 2001, che ha vinto ben quattro Nastri d’Argento, è arrivata in sordina nei cinema italiani. Grazie al passaparola e alle buone recensioni è diventata poi un vero e proprio fenomeno di culto, che ha lanciato nel firmamento delle star il mito di Ozpetek. Dopo Le fate ignoranti sono seguiti La finestra di fronte, Saturno contro, Mine Vaganti, Napoli Velata e molti altri film.
22 anni dopo, Le fate ignoranti non ha perso il suo appeal tanto è vero che la pellicola è stata riconosciuta come "interesse culturale" dalla Direzione generale del Cinema e dell’Audiovisivo. Una storia potente, di rara bellezza e profondità quella che è stata portata al cinema con Stefano Accorsi e Margherita Buy. Lui, uomo innamorato di un altro uomo. Lei, donna vedova e tradita. Ora, l’essenza de Le fate ignoranti rivive in una serie tv ed è il colosso di Disney+ che, dal 13 aprile, propone al pubblico la sua prima produzione originale in lingua italiana. Al timone c’è ancora Ozpetek con l’aggiunta di Gianni Romoli ma con un cast rinnovato. 8 gli episodi previsti – abbiamo visti i primi due in anteprima - per una storia di amore, di crescita e di riscoperta ambientata in una Roma raggiante e multietnica.
"Per tutte le volte che hai detto non posso…", la trama de Le fate ignoranti
Come il film, la serie tv si sofferma sulla vita di Antonia (Cristiana Capotondi), donna annoiata e borghese che è legata da un matrimonio durato con Massimo (Luca Argentero). Un incidente stradale uccide il giovane Massimo e travolge la vita di Antonia. Devastata dalla notizia, la donna scopre che il suo defunto marito aveva una relazione extraconiugale e, immediatamente, si trova catapultata nella vita di Michele (Eduardo Scarpetta), artista eclettico e tormentato, e di fronte a una folle e alquanto stralunata famiglia acquisita che si riunisce sul terrazzo di casa, in cui si ride, si scherza e si affrontano insieme i problemi della vita.
I primi due episodi della serie tv aprono solo una finestra sulla vita di Antonia e Michele, ma si riesce già ad ascoltare le vicende di: Serra (Serra Ylimaz) che amministra il palazzo, di Annamaria (Ambra Angilolini) e Roberta (Anna Ferzetti), una coppia di fatto sull’orlo di una crisi di nervi, di Luigi (Filippo Scicchitano) e Riccardo (Edoardo Purgliatori) uniti da un sentimento solido e importante, e di Walter (Edoardo Siravo), l’anziano del gruppo in cerca della sua anima gemella.
Luca Argentero, Ambra Angiolini, Eduardo Scarpetta e Cristiana Capotondi: una serie "all star"
È una fiction ma è come se non lo fosse. E’ una serie tv ma al tempo stesso è come se fosse un film a puntate. Le fate ignoranti è un prodotto ibrido. Conserva il fascino del grande schermo, ma allo stesso tempo diluisce la narrazione in porzioni, facendo emergere un racconto a più voci dove ognuno trova il suo spazio. Con una scrittura calda e rassicurante, e con una regia intima e audace, Ferzan Ozpetek tratteggia una storia quasi fuori dal tempo in cui si odono tante voci e ognuno di loro ha qualcosa da dire.
Luca Argentero, da poco uscito dalla sua esperienza in Doc, qui è la voce narrante della storia. Assieme a lui c’è Cristiana Capotondi, eterea ma non del tutto calata nella parte e che cerca di emulare Margherita Buy nel ruolo della donna tradita. E poi c’è Eduardo Scarpetta, astro nascente ne L’amica Geniale, qui è un adone, un dio greco che resta coinvolto in una storia d’amore con un uomo più grande di lui, un amore vissuto in sordina, sussurrato, strappato troppo presto dalla realtà. Un cast di grandi stelle sono al servizio di una serie di ampio respiro, che mette in scena una storia comune, un dramma umano, una storia di riscatto e di consapevolezza, narrata con un linguaggio schietto e (fin troppo) sincero.
Come Ozptek ha riscritto un cult del cinema e lo ha trasportato in tv
Il regista non ha fatto altro che prendere i temi a lui cari e conosciuti al pubblico e costruire una serie tv speculare al film di riferimento. Non un remake, se si vuole usare la terminologia adatta, più che altro ha preso la storia di Michele e Antonia narrando la vicenda attraverso diversi punti di vista. Rispetto al film de Le fate ignoranti, il pubblico ad esempio non ha mai conosciuto come è nata la passione tra Michele e Massimo, qui raccontata in una scena toccante e maestosa dalla palpabile tensione. E come non era previsto il personaggio della Angiolini, creato proprio per la serie tv, che veste i panni di un’astrologa, lesbica, sposata e che vuole mettere su famiglia. Una serie tv che funge da prequel e anche da sequel al film stesso. Intelligente, spregiudicata ma patinata. Che rispecchia fedelmente la visione di Ozpetek sul mondo e la comunità LGBT.
Una serie sulla ricoperta di noi stessi che – purtroppo – funziona a metà
Il progetto in sé funziona, sia nella scelta del cast che nella messa in scena. Eppure non convince fino in fondo. Oggi, nel mondo del Metoo, della libertà di genere e del politicamente corretto, sembra quasi impossibile raccontare la storia di una donna che scopre i tradimenti di suo marito. Oggi, in un mondo che sembra quasi non scandalizzarsi di fronte a niente, la storia de Le fati ignoranti è fuori tempo massimo. Poteva funzionare venti anni fa, perché era riuscita a dare voce a una comunità (quella LGBTQ) che era ancora nell’ombra, ma nel tempo in cui si sono approvati le unioni civili, si combatte a muso duro per le discriminazioni e si continua a parlare di DDL Zan, è fuori luogo e anacronistica la storia di Antonia che scopre se stessa grazie all’amante del defunto marito.
"Le Fate Ignoranti? Da quattro anni avevo in mente di scrivere la serie tv"
E’ durante l’incontro con tutto il cast, che si è svolto nel cuore di Roma, che si sono rivelati alcuni retroscena sulla serie tv. A parlare è il regista, il quale afferma che: "il progetto era in fase di realizzazione da ben 4 anni. Decisivo è stato l’incontro con Gianni Romoli e da lì abbiamo deciso di raccontare le fate oggi con uno sguardo molto più moderno, rispetto al passato – aggiunge -. Non è stato un approccio facile.
Il difficile è stato quello di raccontare la storia di due mondi, quello di Antonia e di Michele, che si trovano a vivere lo stesso dramma. L’idea di partenza era quella di attualizzare la storia. Non volevo però produrre qualcosa di simile al film. Durante la sceneggiatura, infatti, sono molte le cose che sono cambiate, e la sfida è stata proprio questa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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