In venticinque anni di carriera Robbie Williams ha provato sulla sua pelle ogni sorta di emozione. Dalla felicità degli esordi con i Take That all'ebrezza del percorso da solista. Dall'ansia di dover gestire la fama all'esuberanza di sapersi reinventare a ogni album fino all'ossessione dovuta alle dipendenze. Un percorso lungo fatto di salite e discese, come quelle delle montagne russe, che il cantante americano ha descritto nell'intervista rilasciata al Corriere in occasione del suo prossimo ritorno in Italia per l'unica data in programma a Bologna il 20 gennaio 2023, tappa zero del suo tour europeo.
Oggi Robbie Williams si dice soddisfatto dei suoi venticinque anni in musica: "È bello essere in un momento della mia vita in cui posso prendermi del tempo per respirare e dirmi 'beh, che cavolo: ben fatto'". Ma non dimentica gli anni in cui il successo lo ha messo a dura prova psicologicamente: "Mi sono sentito perso per la maggior parte del tempo e i miei pensieri sono stati perlopiù 'tutto questo è troppo opprimente. Perché mi sento così? Come faccio a smettere? Dove mi trovo? Madre aiutami'. Direi che mi sono sentito così per 20 di questi 25 anni".
Robbie Williams e la malattia mentale
Tra eccessi e successi, Robbie Williams non ha mai nascosto di avere un problema psicologico serio contro il quale combatte da anni. Nel 2018 al Sun ne parlò in termini molto forti: "Ho una malattia nella mia testa che tenta di uccidermi. A volte mi travolge, mentre altre è uno strumento che mi aiuta a salire sul palco". Le droge, la fama e gli eccessi lo portarono addirittura a tentare il suicidio. Nel brano "Lost" - inserito nel suo ultimo album - l'ex Take That parla proprio dei suoi momenti buii "un testo è autobiografico, ma parla di un tempo e di un luogo in cui mi trovavo anni fa" e che racconta della negatività e dei suoi disturbi. Il cantante dice di avere "imparato a conviverci" ma trovarsi a lavorare in un ambiente come quello discografico non lo aiuta: "Avere una malattia mentale all’interno di un'industria come quella musicale che a sua volta ti provoca problemi mentali. Passare la vita sotto i riflettori è un problema".
Le critiche e l'appoggio dei fan
Da sempre Robbie Williams ha nel suo pubblico e nei suoi fan un supporto enorme, ma accanto a quelli che lo stimano ci sono molti altri che lo criticano e, sopportare anche l'aspetto negativo della fama, lo ha messo spesso in difficoltà.
"Molte persone hanno scelto di dirmi che ho fatto un buon lavoro e ancora scelgono di dirmelo, amandomi quando sono sul palco, e ciò fa sentire molto potenti, è bellissimo", ha confessato al Corriere l'artista americano, proseguendo: "Molte altre invece hanno scelto di dirmi che mi odiano e disprezzano tutto ciò che rappresento, il che non fa sentire particolarmente bene" Ma lui ha imparato a far prevalere il primo sul secondo, cercando di circondarsi di positività piuttosto che di negatività.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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