Robbie Williams: "Ho pensato di suicidarmi per colpa di droghe e fantasmi"

Il cantante, 45 anni, ha raccontato che l’uso massiccio di stupefacenti lo stava inducendo al suicidio e gli procurava la visione di “strani fantasmi”

Robbie Williams: "Ho pensato di suicidarmi per colpa di droghe e fantasmi"

Un mix di droghe e visioni soprannaturali: è questa la causa che ha spinto Robbie Williams a pensare al suicidio. Lo rivela il cantante nel corso di un’intervista al podcast Alien Nation. L’ex Take That, che ha raccontato spesso e volentieri di avere dei buchi neri nella sua mente, ha avuto esperienze misteriose ed ultraterrene fin da quando era un ragazzo. Ma quello che ha vissuto agli inizi degli anni '90 con la sua ragazza dell’epoca nel periodo trascorso a Primrose Hill, a nord di Londra, ha davvero dell’incredibile.

Ho capito immediatamente – confessa Williams – che quella casa era un posto strano e aveva un’energia oscura e la prima volta che si è manifestata come un’entità fisica, lo stereo portatile si è acceso e le porte chiuse si sono aperte da sole. All’epoca avevo più o meno vent’anni ed ero sempre strafatto di cocaina. Se ero a casa, sentivo il suono dei passi salire le scale e la cosa progressivamente peggiorava. La mia ex ragazza pensava fosse suo nonno. Se ero in macchina, quella cosa, qualunque cosa fosse, saltava sul sedile posteriore. Dopo due mesi così, non potevo più andare avanti e mi sono convinto che se fosse rimasta con me, mi sarei dovuto uccidere”.

Robbie Williams era perseguitato dai fantasmi

La popstar si è trasferito in hotel per sfuggire alle sinistre presenze di quella casa, che ha poi scoperto essere stata costruita su un luogo nel quale venivano sepolti i corpi degli infetti durante la peste. “Ero talmente terrorizzato – rivela Williams – che non riuscivo nemmeno ad alzarmi per andare a lavarmi i denti, perché per farlo avrei dovuto attraversare una strada foschia che vedevo in fondo al letto. Allora ho detto alla mia ragazza di allora: ‘Me ne vado adesso, vuoi venire con me?’. E così ci siamo trasferiti in albergo, al Swiss Cottage Marriott”.

Il cantante britannico è stato anche “perseguitato” dal fantasma di Mama Cass (ovvero Cass Elliott, la cantante dei Mamas & Papas) quando ha vissuto nella villa di Los Angeles che gli ha affittato l’attore Dan Aykroyd. Il motivo? Mama Cass era morta nel 1974 per un infarto proprio all’interno di quell’abitazione.

La prima volta che sono entrato in quella casa – racconta Williams – ho sentito che era totalmente infestata dalla sua presenza ed ero terrorizzato”. Non sarebbe servito nemmeno invocare lo spirito di Cass attraverso alcune sedute spiritiche per chiederle di convivere in armonia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica