Ruggeri, Facchinetti, Bertè: a Sanremo "Big" per davvero

Forse anche Vibrazioni, Biondi e Annalisa. Baglioni cerca carriere consolidate. No ai freschi vincitori di talent show

Ruggeri, Facchinetti, Bertè: a Sanremo "Big" per davvero

Insomma ci siamo quasi. Il 15 dicembre in prima serata su Raiuno verranno annunciati i nomi dei Big e dei Giovani al Festival di Sanremo e quindi partirà ufficialmente la gigantesca macchina dello spettacolo tv più seguito (quest'anno dal 6 al 10 febbraio). Delle nuove proposte si conoscono già i volti perché i vincitori di Area Sanremo sono stati proclamati l'altro giorno e i sedici finalisti di Sarà Sanremo (tra i quali occhio a Davide Petrella) sono stati annunciati a inizio novembre: tra di loro ci sono gli otto che si giocheranno la vittoria al Festival.

Ma i Big? L'arrivo di Claudio Baglioni, ossia uno dei cantautori più importanti della storia italiana, ha sparigliato le carte. Lui mette sul tavolo la credibilità che deriva da una carriera eccezionale. E si ritrova a fare i conti con i risultati di tre edizioni superlative. Intanto sono state cancellate le eliminazioni sia per Big e Giovani, una scelta che ha fatto aumentare decisamente le candidature alla gara. E poi, pian piano, si è capito che l'intento (quasi rivoluzionario) della commissione composta anche da Claudio Fasulo, Massimo Giuliano, Massimo Martelli, Duccio Forzano e Geoff Westley è quello di privilegiare artisti con una carriera significativa alle spalle e non frutto di progetti estemporanei oppure freschi di esordio. Big sul serio. Non necessariamente «storici» ma almeno consolidati. Per capirci, è molto improbabile che il neo vincitore di X Factor possa partecipare tra i Big come è accaduto altre volte.

Perciò, mentre le selezioni sono ancora in corsa, sembrano in buona posizione per il Festival artisti come Nina Zilli, Giovanni Caccamo, Annalisa, Loredana Bertè, Noemi, Alexia e i La Rua con Federica Carta (il suo featuring con Shade in Irraggiungibile in una settimana vale oltre 6 milioni di views e più di 2 milioni di stream su Spotify). Anche il fattore «sorpresa» giocherà il proprio ruolo magari con i The Kolors oppure Mario Biondi in gara con un brano in italiano (di solito usano l'inglese). In sostanza, come si capisce, la ricerca musicale sembra davvero essere centrale, magari con meno attenzione alle esigenze radiofoniche rispetto a quella dedicata da Carlo Conti. Più originalità e magari anche più ricerca. Senza badare ai generi stilistici, anche se il rap non sembra essere tra quelli favoriti. Magari potrebbero farcela Enrico Ruggeri con i riformati Decibel, autentici simboli dello sbarco del punk in Italia circa quarant'anni fa e reduci da un disco che ha sfornato un tris di singoli ben trasmessi dalle radio. Oppure potrebbe essere la volta delle rinate Vibrazioni di Francesco Sarcina, che sul palco dell'Ariston consacrerebbero la seconda fase della carriera.

E pare aver molte chance di giocarsela anche una coppia di pesi massimi che arriverebbero insieme dopo aver vinto separatamente il Festival in due decenni diversi. Roby Facchinetti nel 1990 con i Pooh (Uomini soli) e Riccardo Fogli (Storie di tutti i giorni, 1982). Hanno appena pubblicato il disco Insieme, tenendosi probabilmente da parte un pezzo vincente per le selezioni sanremesi. Sarebbe un bel colpo (anche di audience tv).

Comunque attenzione, proprio perché non ci sono notizie certe, dilagano le indiscrezioni. Anche quelle più strampalate come la presenza a Sanremo di Suor Cristina o Bianca Atzei o Alessandra Amoroso oppure di Caparezza che ha un percorso poco compatibile con quello del Festival. Difficile, se non impossibile, anche aspettarsi Levante oppure i Thegiornalisti di Tommaso Paradiso.

Più probabile, invece, che si possa vedere in gara un gigante come Enzo Avitabile, sassofonista e cantautore che ha contribuito a firmare il nuovo sound napoletano. Per capirci, si tratta sulla carta di un livello qualitativo alto e fortemente incardinato sulla forma canzone. Non a caso, sono stati introdotti tre premi nuovi, quelli per miglior interprete, testo e composizione musicale.

Nel frattempo si stanno chiudendo gli accordi con i superospiti. Escluso per l'ennesima volta Fiorello, qualcuno pensa a una partecipazione di Jovanotti oppure dei Negramaro, che proprio all'Ariston nel 2005 fecero il grande salto.

E infine, chissà, si potrebbe rivedere lì anche Gianni Morandi, conduttore di due edizioni e «capitano coraggioso» proprio con Baglioni sui palchi di tutta Italia. Vedremo. Di certo il cambiamento rispetto al passato sarà molto concreto (e inevitabile).

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