La tagliola della Corte dei Conti si abbatte sui vertici della Rai. Dopo anni di insanabili sprechi, viale Mazzini dovrà ridurre i costi pachidermici della struttura, a partire proprio dal Festival di Sanremo. A pochi giorni dall’apertura, che verrà celebrata in pompa magna martedì prossimo, sulla kermesse cala la mannaia della magistratura contabile che, nella "Relazione sulla gestione finanziaria per gli esercizi 2011-2012", invita mamma Rai a ridurre i costi, partendo appunto dalle produzioni più "ricche" come il Festival di Sanremo e le fiction, e a tagliare inefficienze e sprechi. "È mancata una manovra che potesse consentire di contrastare il sensibile calo dei ricavi - si legge nel report - riducendo drasticamente e razionalmente i costi della gestione".
"Nel 2011 la capogruppo ha chiuso il bilancio con un utile di 39,3 milioni di euro, mentre nell’esercizio 2012 con una perdita di 245,7 milioni di euro", riferisce la Corte dei Conti spiegando che nel biennio si registra uno sbilancio negativo tra ricavi e costi di produzione, "segnale preoccupante per la situazione economico-patrimoniale e finanziaria" della Rai. A preoccupare non è tanto il costo del personale che, "cresciuto nel 2011 del 2,7%, si è ulteriormente incrementato nel 2012 anche in ragione di un accantonamento di 62 milioni" per il piano di esodo agevolato. Sotto la lente d'ingrandimento delle toghe sono le spese pazze di viale Mazzini. Dal Festival di Sanremo alle fiction, fino alla programmazione finanziata con fondi diversi da quelli derivanti dal canone. In questa prospettiva si inserisce la liquidazione o l’incorporazione di società controllate come RaiSat, Rai Trade, Rai Net e Rai Corporation, per le quali viene chiesta "una rigorosa verifica della attuale necessità".
Per quanto riguarda Sanremo, viale Mazzini ha subito fatto presente che, nelle ultime due edizioni, un contenimento della spesa per il Festival di Sanremo c’è già stato. Per quanto riguarda l’edizione 2011, condotta da Gianni Morandi, Belen Rodriguez ed Elisabetta canalis, i dati mai ufficializzati dalla Rai parlano di un costo intorno ai 23 milioni di euro. Dell'edizione 2012, che aveva portato sul palco dell'Ariston Adriano Celentano il cui ingaggio suscitò aspre polemiche, i conti della Rai parlano di un esborso di 20 milioni di euro. Anche questo caso non c'è niente di ufficiale. Analoga cifra è stata indicata lunedì scorso dal direttore di RaiUno Giancarlo Leone per i costi di quest’anno: 18 milioni di euro circa, di cui 7 di convenzione con il Comune. Una cifra che quest’anno, sempre secondo i calcoli di Leone, sarebbe già stata coperta prima dell’inizio del Festival dalla vendita degli spazi pubblicitari e dagli sponsor. Tanto che, ha annunciato Leone, "non è escluso che alla fine del festival il rapporto spesa-introiti del festival possa portare ad un utile".
Per testare la veridicità dei conti Rai bisognerà aspettare la relazione sulla gestione finanziaria per gli esercizio 2013-2014. Intanto la magistratura contabile suggerisce all'azienda di andare a rastrellare dove possibile.
A partire, ovviamente, dal canone. La Corte dei Conti ha infatti invitato i vertici di viale Mazzini a "promuovere efficaci interventi finalizzati a contrastare l’evasione dal pagamento del canone".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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