Saviano non salva Ballarò. E Floris prova il sorpasso

Male Giannini su Raitre nonostante l'intervista allo scrittore. Il rivale su La7 è vicino. Trema il vertice di Viale Mazzini...

Massimo Giannini conduce "Ballarò"
Massimo Giannini conduce "Ballarò"

Non basta Roberto Saviano a salvare Ballarò . Il talk show politico di Raitre, condotto da Massimo Giannini, martedì sera ha portato a casa il peggior risultato della stagione, nonostante la presenza dell'autore di Gomorra , al centro della cronaca dopo la sentenza del Tribunale di Napoli sulle minacce ricevute dai boss casalesi. Nel complesso Ballarò si è fermato al 5,60 per cento, con 1 milione e 336mila spettatori. Lo scrittore ha portato in dote, nella sezione in cui è stato intervistato, oltre tre punti in percentuale. Subito dopo, Giannini ha perso questo valore aggiunto, franando sotto il 6 per cento. Tra l'altro, nel breve periodo in cui sono stati in scena sia Saviano sia Maurizio Crozza (su La7) ha vinto il comico. Alle 9 e 26 Crozza ha fatto il suo picco, superando l'8 per cento; Saviano era al 6,28 (poi salirà fino al 7,90). Ecco, Crozza e La7. A rendere ancora più dolorosa la sconfitta arriva il risultato della concorrenza. Infatti Giovanni Floris col suo DiMartedì è salito al 5,55 per cento di share, e ha totalizzato 1 milione e 299mila spettatori, piazzandosi a una incollatura dal suo vecchio Ballarò , abbandonato quest'estate per trasferirsi a La7. Ospite di Floris era il leghista Matteo Salvini.

Massimo Giannini, chiamato proprio a sostituire Floris, aveva iniziato la stagione con il buon 11,8 per cento della prima puntata, in cui aveva sfoderato una intervista (a dire il vero soporifera) a Roberto Benigni. I guai però erano saltati fuori già al giro successivo: alla seconda puntata, Ballarò era crollato al 6,5 per cento con ascolti quasi dimezzati. In Rai sono partite le prime frecciate al curaro: per floppare era proprio indispensabile chiamare da fuori l'ex vice-direttore di Repubblica ? L'approdo a La7, per Giovanni Floris, nel frattempo, non è stato rose e fiori. La striscia quotidiana DiciannoveeQuaranta , oggetto della rottura con la Rai, non è decollata ed è stata chiusa. DiMartedì ha stentato anche se, tra alti e bassi, la tendenza è stata in crescita. Fino all'aggancio. Il sorpasso è solo rinviato? Vedremo martedì prossimo.

«Le assunzioni è meglio non farle su twitter». La battuta velenosa girava da settimane nei corridoi della tv di Stato e ieri è finita anche sui social network. È rivolta al direttore di Raitre, Andrea Vianello, molto attivo proprio su twitter da dove, secondo i detrattori, avrebbe pescato, oltre a Diego Bianchi in arte Zoro, Lia Celi e Mia Ceran. Cattiverie a parte, se Floris dovesse superare Giannini sarebbe una débâcle per la linea editoriale, per certi versi innovativa (a esempio le serie tv di qualità) ma asserragliata, dal punto di vista degli ascolti, attorno a Chi l'ha visto? e pochissime altre certezze.

Non che siano in molti a poterne vantare, almeno nel settore dell'informazione. Michele Santoro, a esempio, cede il testimone a Giulia Innocenzi per sei puntate di Announo in onda su La7 a partire da questa sera. Santoro aveva ammesso una certa stanchezza, forse acuita strada facendo dal litigio con Travaglio e dagli ascolti calanti messi in discussione dalla concorrenza di Virus , condotto da Nicola Porro su Raidue. E poi c'è il lunedì. La piazza di Quinta colonna di Paolo Del Debbio, su Rete4, è in ascesa (5,8% il dato di questa settimana) rispetto al rivale Piazzapulita di Corrado Formigli su La7 (4,1%).

La guerra dei talk quindi continua: complessivamente in palio c'è il dieci per cento di share della prima serata. Vedremo se qualcuno sarà capace di mangiare tutta la torta o se i contendenti continueranno a fare metà ciascuno.

Il risultato di «DiMartedì» di martedì sera pari a un milione e 299mila spettatori

Lo share di «Ballarò» martedì sera, pari a 1 milione e 336mila spettatori. Peggior risultato dell'anno

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