Il calo era visibile. E continuo. Ogni martedì sempre peggio. Alla fine, Massimo Giannini ce l'ha fatta: il talk show politico di punta di Raitre, Ballarò, trascinato ai minimi storici di ascolto. Appena il 5.52% di share (1.360.000 telespettatori). Una Caporetto annunciata, insomma. Mentre il competitor diretto Giovanni Floris, conduttore della trasmissione DiMartedì, si sfrega le mani, tronfio del suo 5.92% (1.316.000 telespettatori).
In una terza rete ormai agonizzante, il programma di Giannini ha davvero la vivacità e la spigliatezza di una casa di riposo. Tematiche pesanti, scaletta poco dinamica e tempi televisivi noiosi. E la crisi dei talk, in generale, è un alibi solo a metà, però. E l’11,8% della prima puntata sembra ormai solo un malinconico ricordo. A Roma direbbero: "Ammazza che tranvata". Infatti, dopa la sontuosa campagna pubblicitaria (pagine e pagine sui giornali) dello scorso settembre, nessuno poteva aspettarsi dei risultati così scarsi. Ballarò è un inno alla noia: le persone non vogliono più i talk politici che, invece, ingolfano i palinsesti di tutte le reti.
Si tratta, insomma, dell’ennesimo flop delle decisioni editoriali filo-debenedettiane del direttore di Raitre Andrea Vianello, che hanno portato
Giannini alla conduzione di Ballarò. Una rete che non se la passa molto bene, a cui è rimasta una sola trasmissione di successo: il "Chi l’ha visto?" di Federica Sciarelli. Per tutto il resto: chi l'ha visto... lo share?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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