Scienza e poesia in gocce d'oliva

Nel "Grande libro dell'olio" tutti i segreti di una materia prima

Scienza e poesia in gocce d'oliva

Che Luigi Caricato fosse «fatto della stessa sostanza dell'olio», lo si sospettava da tempo. Almeno da quando i capelli gli son diventati tutti d'argento, come le fronde degli amati ulivi della sua Puglia... Con Il grande libro dell'olio (olioofficina, pagg. 495, euro 32, edizione italiano/inglese), lo certifica. Un libro così non s'era mai visto: fedele alla tradizione e alla centralità mediterranea, eppure innovativo fino a essere rivoluzionario. Fin dall'incipit per immagini: tre fotogrammi che rasentano l'iconoclastia. Lui, Luigi il teologo (sì, lo è), l'oleologo (il termine, entrato nel lessico della Treccani e dell'Istituto linguistico europeo, se l'è coniato su misura per definire la sua professione di esperto dei processi di lavorazione dell'olio), è fotografato nell'atto di rompere una bottiglia d'olio, in omaggio all'opera-performance Dropping a Han Dynasty Urn dell'artista cinese Ai Weiwei. Immagini di forte impatto e a prima vista incomprensibili - rompere una bottiglia d'olio, specie per i meridionali (Luigi lo è), porta pure iella... L'autore le spiega però come «un atto d'amore, protezione e cura verso quella prodigiosa materia prima che è l'olio extra vergine di oliva: pura salute e piacere visivo, olfattivo e tattile». Il passato quindi non si discute. È sempre Atena a portare in dono l'ulivo ai Greci. La tradizione muore per rinascere come la fenice dalle sue ceneri. Dalla storia e dal ricco bagaglio di tradizioni «sono ricreate, ripensate, riformulate altre e nuove tradizioni, quelle che saranno riconosciute e apprezzate come tali domani».

Luigi proviene da una famiglia di olivicoltori pugliesi e, senza produrre una sola goccia del prezioso oro verde, ha fatto di più per l'agricoltura italiana di legioni di sindacalisti e politici. Ha fondato e dirige riviste online e cartacee, bellissime e anche internazionali; una casa editrice; è l'anima del festival internazionale dell'olio che si tiene tutti gli anni al palazzo delle Stelline a Milano; ha pubblicato un bel romanzo che si chiama L'olio della conversione, oltre a decine di volumi tecnici e divulgativi sull'olio. Il grande libro dell'olio è un tomo di tutto rispetto ma è, soprattutto, l'opera che non c'era: non un manuale, né una guida, ma all'occorrenza può essere l'uno e l'altra, contenendo un'accurata selezione dei migliori extra vergini in commercio nel mondo. Racconta la storia dell'ulivo e dei suoi frutti con testi brevi e precisi e tante immagini dal forte impatto, inserendo mappe geografiche e sensoriali che aiutano a comprendere l'olio, spiegando come si assaggia, quali ne sono pregi e difetti.

È un libro che sorprende per il rigore delle informazioni e la capacità divulgativa, merce rarissima, in un mondo di esperti da internet. Ne sono certo, questo libro è il sogno di Luigi: «fatto della stessa sostanza dell'olio».

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