La droga, le manette, il processo, il risarcimento. Era il 2003 quando Serena Grandi veniva arrestata con l'accusa di detenzione e spaccio di droga in una maxi operazione della squadra mobile di Roma. L'attrice visse uno dei periodi più bui della sua vita prima di essere prosciolta dalle accuse e risarcita per il danno subito. A quasi vent'anni di distanza la Grandi torna a parlare dell'arresto, negando ogni coinvolgimento e facendo rivelazioni scioccanti.
Ospite di Francesca Fagnani nella trasmissione Belve, su Rai Due, Serena Grandi ha ripercorso gli anni del successo. Diva indiscussa del cinema degli anni '80, l'attrice non ha rinnegato il suo passato: i film erotici, gli attriti con la Dellera e la Clery. Neppure le proposte indecenti di uomini che le volevano "saltare addosso e ci vorrebbe un'antologia per raccontare tutto".
A segnare la sua carriera è stata soprattutto l'operazione antidroga, che l'ha vista finire in manette nel 2003, accusata di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. "Per lei in quella fase la droga era più svago o dipendenza", ha chiesto la conduttrice, ma la risposta della Grandi ha sorpreso: "No. Avevo un figlio piccolo e dovevo pensare a lui. Ero una ragazza madre. Non avevo tempo per le sostanze. Odio le polveri".
La Fagnani non ha mollato la presa e l'ha incalzata: "Ma lo ha ammesso lei". Serena Grandi ha invece negato, sostenendo di essere stata "costretta" a dirlo ai fini processuali. "Mi chiede se le ho usate? Per forza l'ho dovuto ammettere, perché l'avvocato mi ha chiesto di ammettere. C'erano dei nomi molto più importanti di me, anche colleghe che hanno dovuto ammettere". L'attrice, 64 anni il prossimo 23 marzo, ha detto di non essere mai stata una "tossica" e di essersi piegata pur di togliersi da quella situazione. "L'ha detto per uscirne?" ha chiesto Francesca Fagnani e Serena Grandi ha confermato: "Sì. Ho mentito.
Dovevo farlo, era l'unico escamotage per uscire da quei 157 giorni inutili". Accuse dalle quali l'artista è stata prosciolta e addirittura risarcita - con 60mila euro - nel 2011 per ingiusta detenzione, ma che hanno segnato - in parte - la sua carriera.
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