"Sopravvivenza superiore al 60%". Parla il medico che ha operato Fedez

Dovrà trascorrere in ospedale ancora qualche giorno, ma l'intervento al quale è stato sottoposto Fedez per asportare il tumore è andato bene

"Sopravvivenza superiore al 60%". Parla il medico che ha operato Fedez

Quella parola che per una settimana tutti hanno pensato ma nessuno ha avuto il coraggio di pronunciare in merito alla malattia di Fedez è stata sdoganata: tumore. Il marito di Chiara Ferragni, con una serie di storie su Instagram lo aveva lasciato intendere senza mai nominarlo ma aveva promesso che ne avrebbe parlato appena possibile, anche per dare conforto a tutti quelli che si trovano nella sua stessa situazione.

L'ha detto e l'ha fatto, ma solo dopo l'intervento. Martedì Fedez è stato ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano e mercoledì è stato operato. Tutto è accaduto in pochi giorni, così com'è prassi quando ci sono certi tipi di tumori che richiedono un intervento rapido e tempestivo per garantire maggiori possibilità di remissione. E, nel caso di Fedez, queste possibilità sono piuttosto alte, come ha confermato il medico che l'ha operato.

Mercoledì si sussurrava di un intervento all'addome, il che faceva già presagire qualcosa di importante, sicuramente non un problema legato alla demielinizzazione, di cui il cantante ha rivelato di soffrire qualche anno fa. Ed è stato lui a rivelare l'entità della sua malattia: "Ho scoperto di avere un raro tumore neuroendocrino del pancreas". Con semplicità e con poche parole, Fedez ha reso pubblico al mondo il motivo per il quale solo pochi giorni prima si era presentato ai suoi follower con gli occhi pieni di lacrime e il viso evidentemente sconvolto.

In quei momenti, Fedez era semplicemente Federico, un ragazzo di 32 anni, padre di famiglia, che di punto in bianco si è visto crollare addosso il suo intero mondo. E non esistono soldi, popolarità e privilegi che tengano quando ci si ritrova faccia a faccia con quella diagnosi scritta nero su bianco. Ci si deve aggrappare a quello che si può, ai propri affetti più profondi, che nel caso di Fedez sono una moglie, che non lo ha mai lasciato solo, e due figli troppo piccoli per capire il dramma del padre.

L'intervento a Fedez è fortunatamente andato bene ed è lui stesso a rivelarlo: "A due giorni dall'intervento sto bene e non vedo l'ora di tornare a casa dai miei figli". Una conferma che è arrivata anche dal professore Massimo Falconi che l'ha operato e che, al Corriere della sera, ha spiegato in cosa consiste il tumore che ha colpito Fedez: "Oltre a essere rari i NETs (dall'inglese Neuro-Endocrine Tumors) sono quasi sempre 'silenziosi' e solo nel 20% dei casi danno sintomi specifici legati all'iperproduzione di ormoni". Nelle sue prime storie, Fedez aveva parlato di buon tempismo nella diagnosi, il che è stata una fortuna: "Se scoperto in tempo ed è localizzato, la chirurgia radicale porta ad alte percentuali di guarigione. [...] Spesso l'intervento chirurgico è complesso: punta ad asportare completamente la malattia, preservando il più possibile la funzione dell'organo".

La guarigione in questi casi non è più una chimera, anzi, le possibilità sono alte: "Tutto dipende dal tipo di

tumore presente nel singolo malato e dallo stadio della neoplasia al momento della diagnosi (se è in fase iniziale o avanzata). Ma la sopravvivenza a 5 anni nel nostro Paese è alta, superiore al 60%"

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