Spettatori record: "È la voglia di ripresa"

Share storico del 54,7 per cento e boom nella partecipazione dei giovani

Spettatori record: "È la voglia di ripresa"

«Questo Festival è vissuto dalla gente come una festa di fine pandemia, quasi come un segnale di liberazione. Anche se non siamo ancora fuori dal pericolo». Giorgio Simonelli, esperto di tv, docente di Teoria e tecnica del giornalismo alla Cattolica di Milano, spiega così i motivi del grande successo di ascolti della prima serata del Festival di quest'anno. Un risultato storico, il più alto in termini di share degli ultimi 17 anni, superiore a quello dello scorso anno e anche a quello già ottimo del 2019, il primo dell'accoppiata Amadeus/Fiorello. In media gli spettatori sono stati 10 milioni 911 mila, pari al 54,7 per cento.

A prima vista sembra strano che abbia ottenuto più seguito del 2020, quando la gente era costretta a restare in casa. «Le persone anche ora non escono molto, sono ancora prudenti, cinema e teatri restano vuoti - continua Simonelli - Però hanno voglia di allegria e spensieratezza e vedono in Sanremo la celebrazione collettiva della ripartenza. Proprio come ha fatto Fiorello nello sketch sulle canzoni tristi trasformate in allegre». Molto ha fatto anche la visione della platea piena, simbolo della ripresa in contrasto con l'immagine glaciale delle poltroncine vuote dello scorso anno. «Infatti nel 2020 c'era un clima di depressione, la gente era infastidita nel vedere la festa in tv quando fuori c'era la desolazione».

I vertici Rai (direttore del primo canale Stefano Coletta in testa) esultano per la forte partecipazione dei giovani, aumentati del 44 per cento rispetto alla scorsa edizione. Basta un dato: tra i 15-24 anni si è raggiunto il 78 per cento di share. Merito certamente della presenza in gara di giovani cantanti come Aka 7even e Rkomi e del ritorno trionfale dei Maneskin, ma anche del ritmo dello spettacolo e dell'esuberante performance di Fiorello. «È certamente un festival ringiovanito, i ragazzi hanno trovato un momento di incontro che può sostituire la discoteca o il bar. Certo non è facile, dopo, tenerli ancorati alla tv di Stato perché Sanremo è un evento unico, e i ragazzi mica guardano le fiction. Ma la strada è segnata». Il direttore di Raiuno ha sottolineato il fatto che il Festival parla a tutti, in maniera trasversale. «Vero, c'era chi aspettava di ascoltare Blanco e chi aspettava Ranieri, un pubblico dai 10 agli 80 anni.

Inoltre lo spettacolo aveva molto più ritmo, è passato pochissimo tempo, per esempio, tra l'incipit e il primo cantante in gara». Ora si vedrà se manterrà questi dati di ascolto. «Chi ben comincia... è a metà dell'opera. E poi Amadeus si è aggiudicato i due più grandi campioni della risata, Fiorello e Checco Zalone».

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