Storia, geografia, personaggi e simboli. Tutto il mondo di Tolkien dalla A alla Z

Un'opera fondamentale per orientarsi nella saga della Terra di Mezzo: dalla A di Abisso alla Z di Zotico

Storia, geografia, personaggi e simboli. Tutto il mondo di Tolkien dalla A alla Z

Nel 1937 fu pubblicata la prima edizione de Lo Hobbit, una specie di lunga fiaba scritta da J.R.R.Tolkien, un oscuro professore che insegnava a Oxford, un erudito sconosciuto al grande pubblico, dato che, fino ad allora, i suoi lavori più importanti erano stati un'edizione critica di Sir Gawain e il cavaliere verde e alcune dotte conferenze sul Beowulf. Nessuno, allora, avrebbe mai potuto nemmeno lontanamente immaginare che, ottant'anni dopo, da quel libro sarebbe scaturito un universo fantastico che avrebbe catturato la passione di milioni di lettori e l'entusiasmo di altrettanti spettatori delle due trilogie filmiche ispirate prima al Signore degli Anelli (2001-2003) e poi allo Hobbit (2012-2014). La produzione letteraria di J.R.R.Tolkien, che, lui vivente, si limita a poco più di queste due opere, dopo la morte diventa una serie quasi infinita di volumi curati dal figlio Christopher, a partire dal Silmarillion per arrivare ai numerosi titoli della cosiddetta The History of Middle-earth.

È divenuto difficile, per non dire quasi impossibile, orientarsi nel turbinoso vorticare di luoghi, fatti, nomi e gesta di creature per lo più non umane, al punto che, anche i più fanatici appassionati e i lettori più scrupolosi, hanno bisogno di strumenti per la navigazione in mezzo a luminose dinastie elfiche, evitando gli orrendi Nazgul e sfruttando i miracolosi Palantiri, durante le Ere della Pace di Arda e oltre i confini della Terra di Mezzo, magari sulla groppa di bellicosi Olifanti.

Non essendo la Terra di Mezzo coperta da un rilevatore satellitare GPS, quindi, è assolutamente indispensabile, per chi la volesse esplorare, rivolgersi a uno strumento oggi un po' arcaico tipo una guida, un baedeker, un Dizionario dell'universo di J.R.R.Tolkien, insomma, come quello curato dalla benemerita Società Tolkieniana Italiana che è stato appena aggiornato e pubblicato in una nuova edizione (Bompiani pagg. 448, euro 15) con una introduzione di Gianfranco de Turris e una postfazione di Raffaella Vignoli e Franco Tauceri. Come viene correttamente messo in risalto dai postfatori, Tolkien non è solo un libro, ma è l'insieme di autenticità e valori, amicizia e lealtà che hanno segnato le vite di tutti i suoi appassionati, che, come quelli chiamati a raccolta dall'impresa di stilare un Dizionario italiano, si cimentarono nello sforzo, cominciandolo in un'epoca in cui al posto di Google c'erano le sale di consultazione e invece dei post si utilizzavano le schede cartacee.

Storia,

geografia, cronaca e simboli dell'universo tolkieniano scorrono nelle quasi 500 pagine, dalla A di Abisso alla Z di Zotico, che per chi non lo sapesse, è «uno dei pony che accompagnarono gli hobbit fino a Brea nel 3018 T.E».

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