Storia e mito. Realtà e fiction storica. Sono due lati della stessa medaglia. L’uno compensa l’altro. È su questa ambivalenza che si muove "Domina", nuova serie di Sky, prodotta dal colosso dell’intrattenimento con la partecipazione di Fify Fathoms e Tiger Aspest . In onda in Italia dal 14 maggio, gli 8 episodi da un’ora ciascuno, che compongono la prima stagione, sono disponibili anche in streaming su Now Tv, con un rilascio molto simile a quello di Anna (altra serie di Sky Originals). Creata, scritta da Simon Burke e diretta da Claire McCarty, lo show si pone l’obbiettivo di esplorare la storia dell’antica Roma con i suoi giochi di potere, di inganni e seduzioni. Domina è un dramma storico tutto al femminile che si focalizza su quello che accade durante il regno di Augusto, primo imperatore romano.
Una vicenda che viene raccontata attraverso la figura di Livia Drusilla, interpretata da Kasia Smutiniak, nobildonna romana realmente esistita, moglie di Augusto e soprannominata la prima imperatrice più potente di Roma. La serie regala uno sguardo del tutto inedito sulla Roma antica, aprendo una finestra sulle vicende personali dei personaggi e focalizzando l’attenzione sulla politica e su una società in tumulto, dove vigeva ancora la legge del più forte. Domina è un racconto ambizioso e di grande impatto visivo, capace di scavare a fondo nel cuore della nostra stessa cultura, facendo emergere un ritratto di rara bellezza.
La città Eterna nel periodo di Augusto: di cosa parla la serie tv
Nei primi 4 episodi (che abbiamo visto in anteprima) si delinea una storia di ampio respiro, un antipasto molto stuzzicante per gli avvenimenti successivi. Roma è in tumulto dopo la morte di Giulio Cesare, sta attraversando un periodo di crisi e i potenti cercano di trarne il giusto vantaggio solo per il tornaconto personale. In questo contesto prende forma la figura di Livia. Fin dall’età di quindici anni è stata descritta come una donna forte che sa muoversi in un mondo di soli uomini, caratteristica che ha conservato da adulta.
Andata in sposa a Nerone, è costretta a fuggire da Roma e torna in città dopo che si è rifugiata in Sicilia. Da adulta si sposa con Gaio (Matthew McNulty), acuendo ancor di più la sua prodezza in campo politico, diventando fedele consigliera del marito che assurge poi come dittatore. Alle sue spalle prendono forma intrighi di Scribonia (Christine Bottomley), migliore amica di Ottavia (Claire Foralani), sorella di Ottaviano, che non ha mai visto di buon occhio l’influenza in politica e in società di Livia. E attorno a loro si scrive una pagina della storia di Roma con tutte le sue contraddizioni.
Il potere “occulto” delle donne
Domina è una sagace ricostruzione di un periodo assai complesso per l’Italia e per la Capitale. Ma la serie tv non vuole celebrare solo la magnificenza di tutti quei personaggi che hanno lasciato un’impronta nella storia antica di Roma, Domina vuole celebrare la forza delle donne che si muovono in contesto maschilistica. In quel periodo era una consuetudine. Le donne dovevano essere fedeli al marito e la loro unica preoccupazione era quella di mettere al mondo un erede maschio. La serie tv, in un’ottica moderna, scava a fondo nella leggenda e porta a galla la figura di Livia Drusilla che dal 39 A.C. si è imposta come una delle donne più forti della Capitale. Storicamente è sempre stata dipinta come una persona intelligente, astuta e sicura del proprio volere.
Nella fiction appare come una donna dal grande acume, capace di essere una moglie, una madre e un’abile stratega politica. Domina è sì un drama in costume ma, allo stesso tempo, è un racconto estremamente contemporaneo di una donna e della sua vertiginosa ascesa nella realtà dell’epoca. Kasia Smutniak appare al meglio delle sue qualità di attrice, interpretando con un’innata capacità un personaggio realmente esistito, che ha lasciato un’impronta nella cultura di ieri e di oggi. Sky propone una serie tv puramente femminista? "Domina non è altro che una storia di potere dal punto di vista di una donna", rivela l’attrice protagonista in conferenza stampa.
"Questa è la storia (segreta) dell'Antica Roma"
Appare proprio sicura di sé anche nell’incontro via web che si è svolto con i giornalisti italiani, dove erano presenti il regista, il creatore e alcuni membri del cast. Tacco vertiginoso e tailleur nero, per la prima di Domina Kasia Smutiniak mette in mostra tutta la sua bellezza e tutta la sua determinatezza. "Questo è un progetto unico nato in Italia e che ha messo le fondamenta per altri prodotti di questo tipo. La cosa che mi ha affascinato di più è stata quella di prendere parte a una serie tv che parla di una donna forte, fondamentale per la sua epoca ma poco conosciuta – aggiunge -. Raccontare la sua storia è stato straordinario, soprattutto per il periodo che stiamo vivendo. Penso che abbiamo bisogno di personaggi come Livia, per far emergere storie di donne potenti, fragili ma che hanno lanciato un grande messaggio di uguaglianza". Un salto di qualità per la Smutiniak, felice di aver preso parte a una serie così usuale in cui a trionfare è il punto di vista di una donna e di una politicante ante-litteram.
"Questo è un progetto che mira a raccontare la Roma da un punto di vista femminile. È fondamentale perché mette in evidenza i fatti, quelli che sono realmente accaduti – continua -. Spesso in alcune ricostruzioni storiche si tende a romanzare ciò che è raccontato nei libri. Il creatore, invece, è stato molto fedele e, per emergenze di copione, è stato persino costretto a tagliare alcune parti perché la vicenda di Livia, di Scribonia e di Ottavia era piena di eventi. Poi, portare il cast a Roma in luoghi così importanti è stata una cosa meravigliosa. Nella serie, infatti, si respira la storia che a distanza di secoli è rimasta praticamente la stessa", conclude.
La figura di Livia nella storia: la prima attivista politica
Nei libri di studio il personaggio di Livia Drusilla non è così imponente come quella che è apparsa nella serie tv. Anzi, la sua figura non ha il giusto spessore che merita. Il creatore ammette che "dopo tante ricerche sono emersi molti dettagli sulla sua vita. È stata una grande consigliera politica che ha agito nelle retrovie – aggiunge -. Ha custodito segreti e ha tramato per cercare di mantenere intatto il suo status quo".
Per ricostruire l’immagine di Livia, essenziali sono stati Gli Annali di Galio Corneo Tacito, in cui si delineano le caratteristiche di una donna influente che è riuscita ad avere sotto controllo il cuore e la mente di Augusto. Lui era così attento all’opinione della moglie tanto da convincere a esiliare il suo unico nipote, così da liberare il campo a Tiberio.
E, secondo la tradizione, si dice che Livia per la sua parentela con Salinatore, sia stata la donna che avrebbe fondato la città di Forlì. Ma è stato Robert Graves nel suo Io, Claudio a raffigurare la moglie di Augusto come una tra le prime donne di Roma attive politicamente e grande sostenitrice della Repubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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