Suburra-La serie, cosa aspettarsi dalla terza stagione

In attesa del rilascio su Netflix della terza stagione di Suburra, andiamo a capire cosa c'è di vero in questa serie

Suburra-La serie, cosa aspettarsi dalla terza stagione

Uscirà il 30 ottobre 2020 su Netflix la terza e ultima stagione di Suburra - La serie. Della nuova stagione, che consterà di 6 episodi, sono stati diffusi due video, che danno una traccia e accrescono le aspettative del pubblico. Vale la pena, prima di approcciarsi alla visione di queste ultime puntate, ripercorrere quello che è accaduto fino ad ora e le specificità di questa produzione, la prima italiana su Netflix. La regia della terza stagione è di Arnaldo Catinari.

Il nome e le location

Il nome Suburra è un nome storico per Roma. È lo stesso nome di un quartiere dell’Antica Roma situato tra i colli Quirinale, Viminale ed Esquilino, in cui abitavano persone dedite al crimine - esattamente come i protagonisti della storia. Le location che si vedono nella serie sono a Roma e Ostia, dove è ambientata parte delle storyline che riguardano la famiglia Adami. Uno dei più suggestivi scorci è però quello relativo alla Città dello Sport di Tor Vergata, un progetto architettonico incompiuto ma pieno di fascino, che è teatro di gran parte degli incontri tra alcuni personaggi chiave della serie.

Nella terza stagione, i set sono stati posizionati a Palazzo Patrizi, Piazza del Campidoglio, il Colosseo, Via della Conciliazione, Via Giulia e il Colosseo Quadrato. Ma anche Fiumicino, il Porto Turistico di Roma e le spiagge di Ostia e Fregene. La serie è nata nel 2017 ed era strutturata all'origine in tre stagioni, per raccontare la profana trinità composta da Chiesa, Stato e crimine.

I personaggi

Il cuore di Suburra - La serie sono tre personaggi: Aureliano Adami (che nel film viene chiamato anche Numero 8), interpretato da Alessandro Borghi, il “re degli zingari” Spadino Anacleti, interpretato da Giacomo Ferrara, e Lele Marchilli, interpretato da Eduardo Valdarnini. Quest’ultimo si suicida alla fine della seconda stagione, per cui è presumibile che nella terza, se ci sarà, sarà soltanto in scene di flashback.

Altri personaggi chiave sono Sara Monaschi (Claudia Gerini), un’affarista ammanicata con il Vaticano, che cerca di intraprendere un business nel campo dell’accoglienza dei migranti, e Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), un ex consigliere comunale che si candida sindaco di Roma per poter essere l’ago della bilancia nel ballottaggio tra destra e sinistra e avere quindi potere decisionale nell’amministrazione della Città Eterna. Completa il quadro dei personaggi principali Samurai (Francesco Acquaroli), ex attivista nero, al momento della narrazione ponte tra la criminalità romana e quella siciliana. Non mancano altri personaggi ricorrenti importanti, che però hanno a che fare soprattutto con la sfera familiare e privata dei tre protagonisti.

Nella terza stagione ci saranno dei flashback con l'introduzione di attori che interpretano i protagonisti da giovani: Rocco Angelucci (Samurai da giovane), Alessandro Sposi (Amedeo Cinaglia ragazzo), Nicholas Salvatori (Spadino da bambino) e Antonio Orlando (Manfredi a 20 anni).

Riassunto delle prime due stagioni

Nelle prime due stagioni vengono presentati i personaggi e vengono messe a nudo le loro relazioni. I tre protagonisti subiscono perdite o umiliazioni che ne forgiano il carattere: in particolare Lele uccide il padre di Aureliano e, viceversa, Aureliano uccide il padre di Lele, cosa che viene scoperta reciprocamente per i due amici nella seconda stagione ma con una consapevolezza nuova: la vendetta non riporterebbe in vita nessuno.

In entrambe le stagioni, il fine di Aureliano e Spadino in particolare è quello di avere il potere, in gran parte attraverso lo spaccio di droga, ma anche in attività collaterali future come il gioco d’azzardo e la vita notturna. Nel loro piano si intersecano gli interessi di personaggi come appunto Samurai, Sara Monaschi e Amedeo Cinaglia, tra continui tradimenti e apparentamenti. Per Spadino, inoltre, i contrasti all’interno della famiglia nei suoi confronti diventano sempre più pressanti.

Lele, invece, si sente inadeguato rispetto alla forza e la lealtà dei suoi compagni. Viene sequestrato e seviziato da Samurai, che cerca di indurlo a tradire i suoi compagni. Tuttavia, travolto dai sensi di colpa, a Lele non resterà che togliersi la vita con un colpo di pistola. Dopo lo choc iniziale, Aureliano e Spadino predispongono per lui uno scenografico funerale col fuoco, metafora del rogo di Roma attribuito all’imperatore Nerone, cui si fa riferimento anche nel teaser trailer della terza stagione.

Nel finale della seconda stagione, il traffico di stupefacenti messo in atto da Aureliano e Spadino viene sabotato e Cinaglia “vende” i due a Samurai, loro acerrimo nemico. Ma Samurai sembra essere stato tradito a sua volta da un giovane attivista nero, secondo il quale l’anziano criminale avrebbe rinnegato gli ideali politici di estrema destra. Intanto Manfredi, fratello maggiore di Spadino, in coma per tutta la seconda stagione a causa di un’aggressione, si sveglia dicendo alla madre al suo capezzale: "Che me so’ perso?".

I temi

Suburra - La serie è interessante perché affronta una serie di argomenti di scottante attualità, in primis il business dei migranti. Il personaggio di Sara Monaschi è per svariate puntate alle prese con il sostegno a un suo progetto per un campo di accoglienza a Ostia con il benestare della Chiesa: nelle sue parole la sua azione è di tipo umanitario, ma come la contessa Sveva Della Rocca Croce svela, in realtà, Sara è mossa da motivazioni economiche più che benefiche. E neppure la Chiesa è avulsa da cadute: i cardinali vengono presentati come dediti al vizio, al centro di festini con droga, alcol e prostitute, ma anche conniventi con la criminalità.

Sebbene attraverso stereotipi, il telefilm porta lo spettatore all’interno della comunità rom, mostrando la vita nella casa della famiglia Anacleti, tra matrimoni combinati nel nome degli affari sporchi e tradizioni al limite della superstizione. Ma soprattutto sotto la lente di ingrandimento finiscono i tabù all’interno di quella determinata comunità, in particolare quelli che hanno a che vedere con l’omosessualità: Spadino è gay, ma è costretto a nascondersi per poter avere il potere all’interno della sua cerchia familiare. Talvolta, tuttavia, non mancano delle parentesi comiche che puntano dritte all’interpretazione dell’istrionico Spadino: dopo aver minacciato il commesso di un negozio per bambini, acquista una culla dorata con puttini per il primogenito che aspetta dalla moglie Angelica, trasportando poi il suo acquisto sul tettuccio del suv che sfreccia solenne nella notte di Roma.

Tra gli altri temi trattati c’è naturalmente la corruzione politica, che si mostra soprattutto nella fase elettorale e post-elettorale, con la spartizione delle poltrone e attraverso una chiara strategia del terrore in campagna elettorale. E ancora è presente il tema dell’incesto, anche se solo accarezzato: è quello tentato da Livia verso Aureliano. Centrale è tuttavia la tematica dell’amicizia maschile, che percorre l’intera serie: Suburra non propone una bromance, la fratellanza tra uomini come nei telefilm americani, tra Aureliano, Spadino e Lele. La loro amicizia è più ispirata all’epopea di Gilgamesh, perché Suburra mostra questi personaggi in un turbine di lotta, amore e morte, tra loro e verso il mondo esterno.

La colonna sonora

La colonna sonora di Suburra - La serie è particolarmente suggestiva. Da un lato ci sono i brani di sfondo alla narrazione, che vanno da “Acida” dei Prozac+ a “Pop Porno" de Il Genio. Dall’altro ci sono invece moltissimi brani rap che compenetrano la narrazione. Tra essi sono rappresentativi e significativi “Sempre uguale” di Brokenspeaker feat Colle der Fomento e “7 vizi Capitale” di Piotta feat Il Muro del Canto. La colonna sonora della terza stagione è firmata sempre da Piotta: il 30 ottobre uscirà il suo album “Suburra - Final Season”.

Nella terza stagione Adamo Dionisi, che interpreta Manfredi, canterà il brano "La ballata di Manfredi", che è stato composto per l'occasione dal figlio dell'attore Cristiano Dionisi con Vanessa Cremaschi.

Il film

Suburra - La serie è partita nel 2017. Nel 2015 era uscito al cinema il film Suburra, che, in quanto alla linea temporale, è ambientato nel 2011. Tanto che nella prima scena si parla delle dimissioni del papa, chiaramente ispirate a un fatto accaduto nella realtà. La serie è però un prequel del film, ed è ambientata nel 2008. Il film, diretto da Stefano Sollima, era interpretato da Claudio Amendola (nel ruolo di Samurai), Pierfrancesco Favino ed Elio Germano (con personaggi non presenti nel telefilm), Borghi e Ferrara (sempre nei ruoli di Aureliano e Spadino). Nel film, l'amicizia tra Aureliano e Spadino è ormai finita: forse la terza stagione della serie aiuterà lo spettatore a capire come i due sono giunti a quel punto.

Il libro

Il film Suburra, così come la serie, è tratto da un libro di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, che è stato seguito dal romanzo "La notte di Roma". Mentre nel film la polizia ha un ruolo meno che marginale e nella serie è legata al personaggio di Lele (che diventa poliziotto dopo che suo padre lo è stato a propria volta), nel libro le forze dell’ordine sono rappresentate da un poliziotto, Marco Malatesta, che indaga sulle vicende criminali di cui si parla nel volume. Inoltre Samurai viene dipinto con un tratto che nella serie e nel film non è distinguibile al momento, ossia la sua antica affiliazione con la Banda della Magliana, di cui è l’ultimo esponente.

Il filone transmediale

Su Suburra quindi c’è un romanzo (anzi due), un film e una serie televisiva. Esattamente come per un altro romanzo di Giancarlo De Cataldo, Romanzo criminale, quest’ultimo su una raffigurazione fantasiosa proprio della Banda della Magliana, che diede vita a un film diretto da Michele Placido e una serie diretta da Stefano Sollima. Si può dire che Romanzo criminale e Suburra hanno quindi dato vita al filone transmediale delle serie crime italiane.

Ed esattamente come Romanzo criminale, anche Suburra si ispira a fatti più o meno accaduti, ma si tratta di un'ispirazione vaga e libera. Le regole della fiction sono chiare: o si rientra nel genere storico-biografico, oppure si rientra nella libera ispirazione. Suburra è in un certo senso il sequel di Romanzo criminale, perché alcune delle situazioni descritte nella serie presentano delle somiglianze con fatti di cronaca accaduti dal 2000 in poi e che sono stati associati alla Banda della Magliana.

Però si tratta solo di piccoli punti di contatto: personaggi e fatti contenuti nel libro, nel film e nella serie sono inventati. Ed è tutta lì la bravura degli autori, che hanno creato una storia che sembra accaduta o in procinto di accadere, ma è nata dalla loro mente.

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