I Savoia non hanno più un regno, né una corona. Sono un simbolo di un’Italia del passato, un emblema per certi versi controverso, benché non manchino i nostalgici che auspicano un loro ritorno sul trono. Tuttavia rimangono un casato con una lunga storia alle spalle e con un nome importante. Non sorprende, dunque, che anche i Savoia vogliano rinnovare la loro immagine, pur rispettando una certa continuità con la tradizione. Proprio in questo solco si inserisce l’annuncio del principe Emanuele Filiberto di Savoia, il quale ha decretato che il prossimo passaggio di testimone generazionale nella dinastia avrà come protagonista una donna.
Facciamo un passo indietro per capire meglio la situazione. La dinastia Savoia poggia le basi sulla legge Salica che regola la successione al trono e la possibilità di ereditare territori solo seguendo la linea di discendenza maschile. In poche parole secondo questa norma le donne non possono regnare. Nella Storia la legge Salica ha causato non pochi problemi. Veniva rispettata dai più grandi casati d’Europa (e non solo), tra cui quello dei Windsor, ma è stata man mano abolita. Per esempio nel Regno Unito vigeva la legge semisalica che ha consentito l’ascesa al trono della regina Elisabetta. L’abolizione della norma nel regno britannico risale al 2011.
Torniamo al caso italiano. Il principe Emanuele Filiberto di Savoia ha annunciato al Corriere della Sera di voler chiedere l’abolizione della legge Salica per consentire alla sua primogenita, Vittoria (16 anni) di prendere in mano le redini della dinastia, diventarne il personaggio principale, in un certo senso la custode del nome e della storia dei Savoia. Ciò significa anche che la giovanissima Vittoria sarebbe la potenziale erede al trono qualora in Italia tornasse a governare la monarchia.
Questa svolta arriva in Casa Savoia dopo mille anni di dominio incontrastato della legge Salica. Nell’annuncio fatto dal principe Emanuele Filiberto al Corriere possiamo leggere: “Addio legge Salica. Oggi sarà comunicato per scritto alle sorelle dopo una telefonata in serata, alla Consulta dei senatori del regno e agli Ordini dinastici, un cambio delle regole di successione che era tempo di aggiornare”. Il principe non si è fermato qui e ha aggiunto: “In realtà Clotilde e io potremmo ancora avere un maschio. Ma di certo era anacronistico, in una società che vuole riconoscere la parità di genere, pensare che in Casa Savoia si discriminassero le donne” e ha concluso: “…mio padre comunicherà la svolta a case reali regnanti e non”.
Inoltre Emanuele Filiberto non ha rinunciato a dire la sua sulla decisione di Harry e Meghan di fare un passo indietro rispetto al ruolo di membri senior nella royal family britannica e ha commentato: “Triste vedere ora qualcuno che vuole allontanarsi dalla famiglia Windsor: reale o no, una famiglia”.
La decisione del principe Emanuele Filiberto di Savoia ha già sollevato i primi dissapori e le prime tensioni nel casato. Come spiegano l’Agenzia Ansa e Adnkronos il principe Amedeo duca d’Aosta, esponente di un ramo cadetto dei Savoia, avrebbe già contestato questa rivoluzione, asserendo che la legge Salica sia intoccabile a meno di una restaurazione della monarchia. Non solo. Il duca d’Aosta è anche tornato su un contenzioso che si trascina da molti anni in casa Savoia, ovvero la legittimità dei ruoli dei principi Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto come guide e potenziali regnanti. Il duca, infatti, ha rivendicato la “titolarità della R. Casa di Savoia” per sé e per “i suoi successori dinastici”.
Su Facebook Emanuele Filiberto ha commentato: “Quando il ramo cadetto vuol prendere il posto del tronco…può solo rompersi”.
In questa lite familiare spicca comunque l’immagine della sedicenne altezza reale e principessa reale Vittoria, che vive tra Parigi, Ginevra e Montecarlo ed è una grande appassionata di arte e moda. Ancora l’Agenzia Ansa riporta le parole del padre, secondo cui Vittoria sarebbe “molto emozionata” per il nuovo ruolo di cui sente la “grande responsabilità”.
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