"Teoria gender e ascolti flop, la Bignardi si dimetta"

Adinolfi mette nel mirino la Bignardi: "Dati auditel impietosi per Stato Civile, sospenda programma come ha fatto con Semprini"

"Teoria gender e ascolti flop, la Bignardi si dimetta"

"I dati auditel sono impietosi, l'opera di indottrinamento gender tentata da Daria Bignardi a Raitre imponendo per cinque prime serate consecutive la trasmissione 'Stato Civile' sulle unioni gay va a sbattere sui numeri. Stravince la tradizionale soap 'Un posto al Sole. Ora la Bignardi davvero dopo l'ennesimo flop dovrebbe dimettersi". Lo sostiene Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia. "Quando su Raitre l'operazione ideologica gender lascia il passo alla cara vecchia telenovela seriale in salsa napoletana, il canale - rileva Adinolfi - recupera 800mila spettatori e quasi il 60% del suo share, passando dal misero 5% del programma sulla propaganda dell'omogenitorialità all'8% sfiorato da Un Posto al Sole". Bignardi, nell'opinione di Adinolfi, "ha dimostrato di essere una dirigente tv inadatta al ruolo che produce solo flop, abbia un sussulto di dignità, sospenda il programma come ha fatto con il povero Gianluca Semprini a 'Politics' e si dimetta".

E sul caso "Stato Civile", il programma che racconta le vicende di alcune coppie omosessuali, sulla Bignardi è arrivato anche l'attacco di Carlo Giovanardi: "La signora Bignardi non può usare la Tv di Stato per le sue battaglie ideologiche, replicando in prima serata su Rai 3, durante le feste natalizie, le sei puntate intitolate 'Stato civile', già andate in onda il mese scorso in seconda serata. Di nuovo si tenta di spacciare le unioni civili come matrimoni gay, ignorando nel contempo tutta la tematica, enfatizzata per anni, delle discriminazioni che avrebbero subito le coppie di fatto eterosessuali, con tanto di apparizioni propagandistiche della senatrice Cirinnà e del ministro Pinotti in veste di officianti le false nozze. E' evidente il tentativo di parificare unioni civili e matrimonio per arrivare dove vogliono arrivare le associazione Lgbt fondamentaliste: l'adozione dei bambini e il procurarsi gli stessi attraverso l'aberrante pratica dell'utero in affitto". Lo afferma il senatore di Idea Carlo Giovanardi.

"Si sperava -aggiunge- che dopo la terrificante bastonata del no referendario alla riforma costituzionale, qualcuno avesse capito che il popolo italiano è stanco di vedersi imporre dalla Tv di Stato queste vergognose campagne promozionali, che nulla hanno a che fare con il rispetto e la tutela dei diritti delle formazioni sociali così come previsto dall'articolo 2 della Costituzione, richiamato esplicitamente nella legge sulle unioni civili".

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