Tony Binarelli, morto il mago della tv anni '90 che prestò le "mani" a Terence Hill

Se n'è andato all'età di 81 anni Tony Binarelli, il grande prestigiatore protagonista della tv anni '90. L'incontro con Fellini e quella volta che prestò le sue "mani" a Terence Hill

Tony Binarelli, morto il mago della tv anni '90 che prestò le "mani" a Terence Hill

Se n'è andato all'età di 81 anni Tony Binarelli, il mago protagonista indiscusso della tv anni '90. Si è spento dopo una lunga malattia all'ospedale Pertini di Roma. Aveva 13 anni quando, durante un’estate funestata da una forte bronchite, aveva iniziato a coltivare la sua passione per la magia. Crescendo cambiò strada, prendendo il diploma di ragioniere e trovando lavoro presso una ditta automobilistica. Quella passione per la magia e i giochi di prestigio, però, non lo hanno mai lasciato e quello che lui considerava solo un hobby ha scavato profondamente, tanto che dopo 14 anni da impiegato lasciò tutto per seguire la sua passione.

È cominciata così la sua lunga carriera artistica costellata di tanti successi e soddisfazioni. Binarelli con la sua magia ha illuminato i programmi di Corrado, Mike Bongiorno e Pippo Baudo e ha affascinato personaggi del calibro di Federico Fellini. Per 20 anni, il suo modo di fare garbato, la sua bravura e la grande passione per un mestiere che affascina tanto, lo hanno portato a diventare una star del piccolo schermo, protagonista di tanti programmi televisivi con i grandi della tv, fino a diventare una presenza fissa a Buona Domenica dal 1991 al 1995.

Grande protagonista anche in Rai e in giro per l'Italia con il suo spettacolo che attirava folle di curiosi e vedeva sempre in prima fila i bambini, affascinati dal mondo dell'illusione. Il suo carisma non attirò solo gente comune, ma anche grandi nomi come il regista Federico Fellini: "Aveva una grande passione per la magia e disse a una mia amica attrice che gli sarebbe piaciuto conoscermi", raccontò Binarelli in un'intervista. "Ci incontrammo a una cena. Mi chiese di fargli vedere qualcosa. Presi un mazzo di carte e lui cominciò a spostare un tavolino, poi cambiò una luce, riposizionando le sedie e mi disse: 'Adesso fai il tuo gioco'. Io gli chiesi il motivo di quello strano comportamento e lui mi spiegò: 'Io voglio godere al massimo del tuo personaggio. Ti ho creato la scenografia affinché tu possa essere valorizzato'".

Tanti i suoi successi, ma anche grandi incontri ed episodi conosciuti da pochi. Come quando prestò le sue mani a Terence Hill nella scena del film …continuavano a chiamarlo Trinità, in cui mescolava le carte: "Io e Terence Hill, avevamo a disposizione una maglia sola. Quella maglia bucata, sudata e sporca di polvere, dovevamo scambiarcela. Lui faceva la scena, poi la maglia la mettevo io e riprendevano le mani e così, tra fisarmoniche e ventagli, sembrava che Terence Hill fosse un grandissimo giocatore. Quando fecero la prima del film al cinema, dopo la scena della partita a carte, il pubblico fece un applauso. È un momento che ho appuntato al petto, più di molte altre medaglie".

Ma non fu il solo, le sue mani così veloci nel far scomparire e riapparire le cose le regalò anche a personaggi come Alain Delon, come raccontò a IlGiornale.it.

Accanto a lui sempre la moglie Marina, conosciuta quando aveva 19 anni e conquistata con uno dei suoi trucchi magici. Solo un anno fa aveva rilasciato una delle ultime interviste in cui raccontò della sua salute. A Fanpage disse: "Temo la malattia. Arrivare a non capire più niente, perdere il proprio spirito".

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