Tutta la verità sull'arresto di Corona: "Sono entrati i poliziotti in borghese..."

Lo staff di Fabrizio Corona rivelano gli ultimi attimi di libertà dell'ex re dei paparazzi: "Ci ha presi uno a uno..."

Tutta la verità sull'arresto di Corona: "Sono entrati i poliziotti in borghese..."

Fabrizio Corona è tornato nel carcere di San Vittore lunedì. E proprio dietro le sbarre sta festeggiando il suo 45esimo compleanno. Il magistrato del tribunale di Sorveglianza ha sospeso l'affidamento terapeutico che gli era stata concesso per curarsi dalla dipendenza psicologica dalla droga. Ma come è stato l'arresto? In questi giorni di indiscrezioni ne sono state dette e scritte. Ora a parlare è il suo staff.

Dopo la notizia secondo la quale l'ex re dei paparazzi avrebbe chiesto di abbracciare per l'ultima volta suo figlio, adesso chi lavora con lui vuole svelare qualche dettaglio in più. "Era un normalissimo lunedì, esattamente quello del 25 di marzo 2019 - si legge nel testo apparso sul sito Edicola Nazionale -. Il giorno prima Fabrizio Corona era comparso come ospite in diretta, ripreso comodamente da casa sua, alla trasmissione “Non è l’Arena” di Massimo Giletti su La7. Quella mattina si era recato presto in ufficio, si erano ormai fatte le 12 e tutto quanto stava procedendo per lui e i suoi dipendenti come una normalissima giornata di lavoro. Ad un certo punto, pochi minuti dopo le 12, arrivano dei colpi di citofono. La polizia era arrivata per un probabile controllo, succedeva spesso, nessuno era preoccupato. La polizia entra completamente in borghese, nessuno era vestito in divisa, si capisce subito che c’è qualcosa che non va, piombano nell’ufficio di Fabrizio e chiudono la porta. Dopo un po’ tutti si radunano davanti alla porta, era evidente cosa fosse successo".

Qualcosa che Fabrizio Corona si aspettava. Arrivano i saluti a Nina Moric, alla mamma e al figlio Carlos Maria. "Una chiamata prima a Nina - scrivono - che, in lacrime distrutta dalla notizia del suo rientro in carcere, poi a sua madre che si trovava nella stessa situazione. Fabrizio non sembra scosso, quasi come fosse una cosa che aveva già previsto o che si sentiva. Chiama tutti i dipendenti dentro l’ufficio e dice a tutti: 'Ragazzi, probabilmente ennesimo ufficio chiuso, io quello che vi dovevo insegnare ve l’ho insegnato, spero abbiate imparato. Il brand deve continuare ad andare perché ADALET è proprio in questi momenti che deve essere più forte del normale per combattere le ingiustizie'".

Poi il ritorno in carcere.

"Poi prende uno per uno i ragazzi e le ragazze, li saluta con un abbraccio e se ne va insieme alla polizia recandosi prima a casa sua per salutare il figlio Carlos Maria, poi direttamente al carcere di San Vittore. L’accusa - concludono - è per violazione delle norme imposte dai giudici e la misura presa nei suoi confronti è solo temporanea, quindi molto probabilmente Fabrizio tornerà presto fra di noi".

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