The Walking Dead non convince più. La serie ha stancato

Niente da fare per The Walking Dead. La stagione 10 della celebre serie americana si conclude confermando tutte le criticità delle scorse annate. Gli ultimi episodi sono in Italia su Sky

The Walking Dead non convince più. La serie ha stancato

Si chiama accanimento terapeutico quello che sta succedendo a The Walking Dead. La serie post-apocalittica che da anni è in onda in America sul network della AMC, da troppo tempo ha perso la sua verve, la sua bussola e ha perso tutte le caratteristiche che avevano contraddistinto lo show all’interno del panorama televisivo contemporaneo. Eppure, nonostante le critiche feroci, i fan in rivolta e gli ascolti in calo, The Walking Dead in tv è ancora un appuntamento fisso per i pochi appassionati che sono rimasti.

La stagione 10 si è conclusa in America il 4 aprile e in Italia l’ultimo episodio è arrivato il giorno successivo, come da consuetudine, sulle frequenze di Fox di Sky. Erano solo sei gli episodi che mancavano ancora all’appello, dato che lo show è stato costretta a una lunghissima pausa causata dalla pandemia da Covid-19. Una pausa che ha impedito alle riprese di termine secondo i tempi stabiliti. Distribuita in Italia come sempre in contemporanea con gli States, la serie tv oggi è completa su Sky e in streaming su NowTv in doppia lingua, sia in italiano che in inglese. The Walking Dead arriva dunque al suo giro di boa, ma nonostante i colpi di scena, la storia non ha più nulla da raccontare, prolungando l’agonia di un prodotto che avrebbe dovuto concludersi già da diverso tempo.

The Walking Dead, cosa è successo nella stagione 10

Frammentaria, discontinua, soporifera e assolutamente senza senso. Con gli episodi che sono stati trasmessi nelle ultime settimane si prendono definitivamente le distanze dall’opera a fumetti di Robert Kirkman a cui la serie tv è ispirata, oltretutto si confermano tutte le criticità di uno show ormai alla deriva di se stesso. Manca il pathos, manca la tensione e l’adrenalina, manca una storia coesa e accattivante, manca un protagonista dal grande carisma e manca un cattivo degno di nota. The Walking Dead è un serpente che si mangia la coda, una serie che ha perso la sua identità e che, nonostante gli sforzi, non riesce più a trovare la vitalità di un tempo. Le premesse ci sono e ci saranno sempre, eppure si cade negli stessi errori.

La stagione 10 ha visto il gruppo dei sopravvissuti divisi l’uno dall’altro. Con la morte di Alpha (Samantha Morton) e la fine della Guerra dei Sussurratori, la situazione è più complessa di quanto si possa credere. Il regno di Hiltrop è stato distrutto e la zona sicura di Alessandria è stata abbandonata a se stessa. Il gruppo, nonostante le difficoltà, riesce a trovare un modo per combattere e uccidere Beta (Ryan Hurst). La battaglia ha lasciato però una scia di cadaveri dietro di sé. Dilaniati nel cuore e nello spirito da una lotta impari per la sopravvivenza, tutti si chiedono fino a quando potranno resistere e, soprattutto, dove potranno trovare la forza per continuare a vivere le loro vite.

17 milioni di telespettatori ad episodio ma con critiche feroci

Non sembra ma The Walking Dead all’inizio della sua "carriera" era una tra le serie tv più promettenti degli ultimi anni. È cresciuta nel tempo e con costanza. Fin da quando è stato trasmesso il primo episodio, era il 31 ottobre del 2010, lo show ha racimolato solo un paio di milioni di telespettatori, ma è tra la sesta e la settima stagione che ha raggiunto la vetta dei 17 milioni, consacrandosi come la serie tv più seguita su un canale via cavo. Un fatto unico e raro. Il successo però è stato effimero. La critica ha sempre guardato con avversione The Walking Dead e infatti, nel corso degli anni, anche se ha avuto diverse candidature, ha vinto solo premi tecnici. Nel 2011 è stata nominata ai Golden Globe come miglior serie drammatica ma l’award è stato vinto da Boardwalk Empire della HBO. Nel corso di questi 10 anni si sono avvicendanti ben 44 personaggi nella serie, tra presenze fisse e guest star. Due sono stati i cattivi per antonomasia: Il Governatore (David Morrisey) che è stato una presenza fissa tra la terza e quarta stagione, e Negan (Jeffrey Dean Morgan) che apparso dal finale della stagione 6.

The Walking Dead ha tessuto storie su storie, alcune anche al limite dell’assurdo che non sempre hanno trovato il plauso dei fan, tanto da essere rimodellate dagli sceneggiatori per mettere a tacere le polemiche social. Come quella di Jesus (Tom Payne). Entrato come elemento di disturbo nel corso della stagione sei, era stato presentato come il primo personaggio dichiaratamente gay della serie e avvicinato poi ad Aaron (Ross Marquand), pacifista e residente nella zona libera di Alessandria. I due avrebbero dovuto legarsi in una storia d’amore, alla fine però si è optato per una scelta diversa. Criticata è stata anche la liaison tra Rick (Andrew Lincoln) e Michonne (Danai Gurira). Pesantemente contestata, i fan hanno accusato i produttori di "allungare il brodo della narrazione" facendo cadere vittima la serie di un "melenso effetto soap".

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Zombie che peccano di orgoglio

10 anni. Poche sono le serie tv americane che raggiungono questo traguardo. E non è facile mantenere intatto il proprio appeal. The Walking Dead ha sfiorato un primato mai visto, ma non ha retto il peso delle aspettative. Pur di stupire il pubblico ha bruciato troppo presto le sue tappe e, alla luce della stagione appena conclusa, nessuno si meraviglia più di questo disastro da proporzioni bibliche. Sono lontani i fasti delle prime quattro stagioni, quando la serie era ancora un capolavoro di scrittura, e riusciva a emozionare lo spettatore. Si può dire che lo show ha cominciato a zoppicare dopo la caduta del Governatore, unico vero villain dello show. Lì The Walking Dead ha perso la sua bussola, inanellando colpi di scena di poco conto che si sono poi risolti in un nulla di fatto. Eppure, durante la stagione cinque, ad esempio, si poteva giocare molto la carta di “Terminus”, ma neanche in quel caso nessuno è stato pronto per far compiere alla serie il salto necessario. E ora si pagano le conseguenze.

L’unica serie tv che "perde" il suo iconico protagonista

Tra le tante stranezze di The Walking Dead c’è anche l’uscita di scena di Rick Grimes. Presente fin dal primo episodio, il personaggio esce di scena nel corso della stagione 9 senza una motivazione apparente. Lo sceriffo che è a capo di un gruppo di sopravvissuti in cerca di una nuova casa, resta vittima di una drammatica esplosione. Creduto morto, in realtà viene tratto in salvo e caricato su un elicottero e condotto in una destinazione sconosciuta. Ancora oggi e a distanza di quasi due anni da quel colpo di scena, nessuno conosce quale sia il destino di Rick. L’attore non ha mai rivelato il motivo per il quale abbia deciso di lasciare lo show, dato che sul set è sempre stato una persona calma e pacata senza grilli per la testa, ma dopo la sua dipartita la serie è sicuramente caduta ancora più in basso. Secondo alcune fonti non accreditate, l’uscita di scena sarebbe collegata alla realizzazione di un film per il grande schermo legato alla mitologia di The Walking Dead. Si crede che sia in fase di produzione una trilogia in cui sarà proprio Rick il protagonista. Questo rumor però non ha ancora trovato nessuna conferma.

Ad oggi è ancora in produzione la settima stagione di Fear The Walking Dead, prequel della serie tv e si attende la seconda di The Walking Dead: Word Beyond (disponibile su Amazon Prime), che racconta le vicende di due ragazze 10 anni dopo la prima infezione. Dall'America inoltre arrivano già le prime notizie in merito alla stagione 11 di The Walking Dead, l'ultima per lo zombie-drama. Come ha annunciato il network della AMC, i nuovi episodi sono attesi già per il 22 agosto, in anticipo rispetto al solito e saranno ben 24.

Sarà in programmazione fino alla fine del 2022 su AMC (e in contemporanea qui in Italia su Sky), e si prevede anche uno spin-off con le star Norman Reedus (Daryl) e Melissa McBride (Carol) in una serie ancora senza titolo. Fonti dicono che i dirigenti coinvolti nel franchise avevano discusso se terminare la serie con l'undicesima o la dodicesima stagione, ma alla fine è stata presa la decisione di scrivere la parola fine. Almeno per ora.

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