Un'altra idea di "biblioteka"... Ecco il Kapannone dei libri

Andrea Kerbaker dopo la famosa "Kasa" a Milano apre un inedito spazio dedicato alla lettura, incontri e mostre. Ci siamo stati

Un'altra idea di "biblioteka"... Ecco il Kapannone dei libri

C'è chi ha un rapporto normale con i libri: la maggior parte delle persone. Poi c'è chi ha rapporto morboso: lettori forti, collezionisti, bibliofili. E poi c'è Andrea Kerbaker.

Vent'anni nella comunicazione dell'industria privata, ramo organizzazione culturale, quattordici di «Immaginazioni», la sua agenzia di comunicazione, una moglie inglese, tre figli, dodici libri scritti e circa 30mila che colleziona da quando aveva 17 anni e che riempiono i tre piani della sua Kasa dei libri, con la «K», a Milano.

E poiché il numero di volumi cresce pericolosamente («Il punto di non ritorno è stato l'arrivo del fondo Julio Paz, un pittore e illustratore argentino che ha vissuto quasi tutta la sua vita a Milano, morto nel 2010: la vedova ha donato alla Kasa 4mila volumi, tra i quali libri autografati di Borges e Soriano e Onetti...»), Kerbaker - bisnonno sanscritista e aplomb inglese un anno fa ha acquistato un intero capannone ricavato da una vecchia fabbrica della Ignis, alle porte di Angera, sponda lombarda del Lago Maggiore, meno charmant della riva Arona-Baveno-Stresa ma culturalmente vivacissima negli ultimi tempi (lo stesso studio di Michele De Lucchi ad Angera e il nuovo spazio per l'arte contemporanea dentro la Rocca, l'attivissima Fondazione Sangregorio a Sesto Calende, il Palazzo Verbania riaperto lo scorso anno a Luino), lo ha messo a norma («Tra Covid e controlli dei vigili del fuoco c'è voluto un anno») e poi riempito di libri. Per farne, in un futuro molto prossimo, anche un centro culturale aperto a incontri e mostre (già il 5 settembre ci sarà una performance dell'artista inglese Rebecca Forster, fra libri e gessetti...).

Benvenuti al Kapannone dei libri («Poi chissà, un domani arriverà un Konvento, o una Kattedrale...»), 400 luminosissimi metri quadri su due piani, sette metri d'altezza, un'infilata di lucernari, un grande soppalco, due salette di studio e scaffali componibili in metallo per un chilometro di libri («Circa») e, sul muro di destra appena varcato l'ingresso, un'opera site specific di Giorgio Lo Cascio, in arte Gloc: un enorme collage fotografico a tema... «... libri, naturalmente». Inaugurazione del Kapannone: il 5 settembre (su prenotazione: mostre@lakasadeilibri.it).

Intanto, eccolo qui Kerbaker. A trafficare con borsoni di volumi ancora da sistemare, i libri d'artista già in bella mostra all'entrata (libri fantastici e introvabili di Mirò, Dalì, Picasso, Matisse...), e poi fermalibri di design, libri pop-up, cataloghi, plaquette, edizioni economiche e pezzi rari. Alla fine, in tempo per l'apertura, qui dentro ci saranno diecimila libri («Ma ce ne stanno almeno 50mila») e 12mila locandine originali di film celebri. Sezioni? A parte Letteratura e Poesia, che restano nella Kasa di Milano, di tutto: Arte, Fotografia, Design, Architettura, Pubblicità. E poi libri di aziende e industrie, edizioni bancarie (tra cui lo storico catalogo La Banca e il Libro con prefazione di Umberto Eco), gli iconici libri di Franco Maria Ricci e quelli della prima Skira, dagli anni Trenta al 1970, la biblioteca di Cesare Musatti (un'acquisizione risalente al 1989), il fondo Barbara Fornasir, architetto triestino morto lo scorso anno, e poi le collezioni di riviste del secondo Novecento, alcune delle quali ormai introvabili (La Critica di Benedetto Croce, le cinque serie di Nuovi Argomenti, Paragone, fondata da Roberto Longhi e Anna Banti, Belfagor...) e naturalmente, dati i gusti del padrone di Kasa - i libri che si occupano di libri: bibliografie, storie della stampa, delle librerie, delle biblioteche, della grafica editoriale, cataloghi di editori (da Adelphi a Zelman) e librai antiquari, testi di bibliofilia...

Il risultato? Se avete in mente una tradizionale biblioteca, con schedari e addetti al prestito, scordatevelo. Chi entra al Kapannone un labirinto letterario dove ci si aggira senza percorsi stabiliti e ci si perde nella marea di volumi tra i tavoli di lettura di legno rossi - può scegliere i libri che vuole, prenderli dagli scaffali, sfogliarli, leggerli...

E se un libro si rovina? «Pazienza. Ne ho altri trentamila». Unica regola, in puro stile Kerbaker, non annoiarsi. Il posto giusto per kultori del libro, skrittori, kuratori, kritici, bibliotekari, arkitetti, arkeologi, arkivisti. E semplici kuriosi.

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