«Sono un tipo pignolo, sto sempre sul pezzo, una perfezionista». Si definisce così Sabrina Ferilli, che dal 7 settembre vedremo in prima serata su Canale 5 con Rimbocchiamoci le maniche di Stefano Reali, la fiction che porta in tv pubblica amministrazione e lotte dei lavoratori. Angela Tusco, la protagonista, è un'operaia che scende in politica e si candida sindaco in una lista civica. Che la Ferilli avesse le idee chiare in materia ce ne siamo accorti a giugno, quando ha fatto a pezzi Matteo Renzi e il Pd nel salotto di Floris su La7. Aveva appena sganciato la bomba «Ho votato Raggi», creando non poco scompiglio negli ambienti di quel Pd abituati ad averla tra le proprie fila. Ed ora eccola portare in tv una storia ambientata in un'immaginaria cittadina del Lazio, dove una fabbrica, secondo il piano regolatore, rischia di essere abbattuta. Solo il sindaco potrebbe cambiare la situazione, così Angela, single e madre di tre figli, decide di scendere in campo per salvare il suo posto di lavoro. «Un esempio di partecipazione, perché la politica è cosa di tutti». Ma l'attrice non ci sta a politicizzare questa fiction «racconta solo la partecipazione dei cittadini, quella che tutti sentivamo nell'aria da tempo».
Come è nata questa fiction?
«Ne avevo in testa il progetto da circa quattro anni. Mi rendevo conto che fosse un azzardo, ma l'argomento mi appartiene, mi appassiona. Spesso nella mia vita mi sono assunta dei rischi...»
Cos'ha di lei, questa Angela?
«Mi somiglia nel temperamento, nella determinazione, la volontà di andare a fondo, l'interesse alla partecipazione. Intendiamoci, la res publica si può pure delegare agli altri, attraverso il voto. Ma la gente spesso dimentica che siamo parte attiva di questa nostra democrazia».
Cosa le ha dato questa serie?
«La conferma di ciò che pensavo. Vengo da estrazioni popolari, simili a quelle della protagonista. Ho solo cercato di raccontare una dimensione che si vuol far pensare che non esista più. Ma c'è ancora un esercito di persone che lavora per 6-700 euro al mese, e mica sto parlando di operai. Insomma, questo è il racconto di un paese pronto a mettercela tutta».
Questa fiction parla di partecipazione. Cosa pensa del primo operato di Virginia Raggi?
«Sta lì da un paio di mesi e ci vorrà tempo per capire come muoversi in una situazione così delicata, per comprendere come stanno l'Atac, la metropolitana, la pulizia, la sicurezza, la scuola, gli ospedali. Ma non tutti i problemi dipendono dai Comuni, molti anche dallo stato. Pensi a quello dei rifiuti, è lo Stato che deve prendere l'iniziativa per capire come risolverlo. Tutti vogliamo le città pulite, ma nessuno vuole le discariche vicino a casa. E dove li mettiamo questi rifiuti, sotto il tappeto? Anche i cittadini, però, dovrebbero evitare di buttare rifiuti, magari anche non riciclabili, per strada».
Da Floris ha detto «leggo sei quotidiani al giorno».
«Ne leggo tantissimi, cartacei soprattutto. Come esci per strada, se non sai che ti è successo intorno? La conoscenza è un abito da indossare, se no sei nudo».
Si candiderebbe mai?
«No, primo perché da fuori hai una situazione privilegiata. Partecipi come singolo cittadino, sei più libero. E poi perché non sono all'altezza. Già ci metto quattr'anni pe'fa un film...»
Che effetto le fa quando la chiamano Premio Oscar?
«Non è preciso, per merito o per fortuna sono rientrata nel progetto di Sorrentino, il premio è al Miglior Film. Chi guidava la macchina era il regista».
Ma i premi le fanno piacere o no?
«Certo. Ma sono tutto e niente. Quando finisce un film quello successivo ti rimette sempre in discussione. Sono distaccata, non mi faccio prendere la mano dai successi né scoraggiare dagli insuccessi».
È una donna tosta, come la sua amica Maria De Filippi. Ha dichiarato che ha un potere su di lei come nessun altro..
«Non riesco a dirle di no, potrebbe farmi fare qualsiasi cosa. Dovrei andare in analisi per capire come mai. A parte gli scherzi, la nostra è un'amicizia di vecchia data. È una donna per bene, grande lavoratrice. Ed è anche il contrario di quello che appare, una donna buffa, pronta allo scherzo...»
La rivedremo ad Amici?
«Può darsi, ma io non faccio tv. È una finestra che tengo aperta solo per la bellezza di quella trasmissione...»
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