Come ogni anno, la Brigata ebraica è stata fischiata al corteo del 25 aprile di Milano. Speriamo sia soltanto ignoranza e non pregiudizio razzista. Per la prima c'è rimedio, per il secondo quasi mai. Gli analfabeti di andata e di ritorno potrebbero, ad esempio, leggere il discorso che il filosofo Hans Jonas tenne in occasione del Premio Nonino 1993. È intitolato Razzismo e si può leggere in appendice al saggio Il concetto di Dio dopo Auschwitz (edito dal Melangolo).
Prima di entrare nel merito alcune informazioni. Hans Jonas è un filosofo tedesco, naturalizzato statunitense, allievo di Martin Heidegger e compagno di studi di Hannah Arendt. Ha scritto volumi fondamentali sullo gnosticismo e sull'etica nell'età tecnologica, trattando temi cruciali come la clonazione, l'eutanasia, l'eugenetica.
All'ascesa del nazismo, Jonas decide di cambiare aria e si trasferisce prima in Inghilterra e poi in terra d'Israele. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, si arruola. Nel 1940 è in armi. Nel 1944 entra a far parte della appena costituita Brigata ebraica (prima esistevano brigate a prevalenza ebraica, ma nessuna esibiva la stella di David). La Brigata ebraica risale l'Italia da Taranto a Udine, contribuendo in misura decisiva alla Liberazione del nostro Paese. Il viaggio della Brigata prosegue fino alla Germania ormai sconfitta. Non sarà l'ultima guerra di Jonas, che ha partecipato anche alla guerra arabo-israeliana del 1948. In seguito si trasferirà a New York, diventando cittadino americano.
Hans Jonas ha raccontato i suoi anni in divisa, e in particolare il periodo dei combattimenti in Italia. Il suo discorso del 1993 è un capolavoro di umanità ed equilibrio. C'è spazio naturalmente per la condanna del razzismo italiano ma anche la consapevolezza che tale razzismo non aveva corrotto l'intera popolazione. Per questo, Jonas ha scritto di aver sempre sentito un legame stretto con l'Italia.
Tornasse ora, vedrebbe gli spregevoli razzisti italiani in azione nel Paese che la Brigata ebraica ha salvato impugnando le armi e rischiando la vita. Il filosofo potrebbe toccare con mano come il razzismo contemporaneo utilizzi le parole dell'antirazzismo: per questo è così difficile da contrastare.
L'antisemitismo infatti si nasconde dietro alla solidarietà per il popolo palestinese.Chi contesta i liberatori, perché ebrei, suscita soltanto nausea. Per i pecoroni fischianti che si aggregano senza neppure saperne il motivo, proponiamo in questa pagina una parte del discorso di Hans Jonas.
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