"Vi insegno a essere vincenti con la voce". Parola di Pino Insegno

Sapete di chi è la voce italiana di Viggo Mortensen, Jamie Foxx, Matt Dillon, Sacha Baron Cohen? È quella di Mario Persichetti

"Vi insegno a essere vincenti con la voce". Parola di Pino Insegno

Sapete di chi è la voce italiana di Viggo Mortensen, Jamie Foxx, Matt Dillon, Sacha Baron Cohen? È quella di Mario Persichetti. E agli appassionati di doppiaggio che perplessi obietteranno «Ma non è di Pino Insegno?», lui stesso precisa: «Sì, che è la mia. Solo che quando ero noto come attore comico non mi volevano per doppiare i ruoli drammatici. E allora mi presentavo ai provini sotto falso nome: Mario Persichetti. E li vincevo tutti».

Amato dai cultori del genere, premiato dagli esperti del settore, Insegno ripropone il fortunato programmo a Voice Anatomy (da martedì in seconda serata su Raidue), proprio per rendere «visibile» il più scontato ma sottovalutato - dei mezzi espressivi. «Non solo la voce, magica e magnetica, dei doppiatori. Ma anche quella che ciascuno di noi dovrebbe imparare ad usare nel quotidiano: per convincere un capufficio , ammaliare una donna, esporre un'opinione, imporre un'idea». Nato da una esperienza analoga su Radio 24, il programma esplora in forma semiseria le infinite, possibili sfaccettature dell'ugola grazie ad un titolato parterre di ospiti: dal foniatra Franco Fussi («il vocal coach delle star canore, liriche e pop») all'esperto di dizione Andrea Papalotti; dall'imitatore Claudio Lauretta a TheMerluz, influencer e doppiatore, e all'attrice Nicole Magolie. Ospite della puntata di martedì sarà il cantautore Morgan, il quale racconterà il suo rapporto con la paura: tema della puntata sarà infatti il legame tra la voce e la paura, e il modo in cui con la prima si possa dominare la secondsa. «Molti anni fa il doppiaggio era un lavoro da carbonari riflette Pino Insegno - Oscuro e misconosciuto, gli attori si sentivano mortificati a praticarlo. Per me, invece, è sempre stato fonte d'orgoglio: vai a scuola dai migliori. E col loro dimostri anche il tuo talento». Fra le voci mitiche del passato Insegno non esita: la più favolosa apparteneva a Peppino Rinaldi. È incredibile come riuscisse a passare da Marlon Brando a Peter Sellers, da James Dean a Clint Eastwood. E a renderli tutti diversi. Se gli chiedevi come la faccio, la voce di questo qui?, lui ribatteva serafico: Come la fa lui».

Oggi che il mestiere è diventato popolarissimo, con i suoi fan, i suoi cultori e i suoi premi, a chi ancora lo contrasta Insegno ribatte: «Doppiare un film è come tradurre un libro. Rendere comprensibile Laurence Olivier è importante quanto tradurre Umberto Eco».

Non è un caso che gli italiani siano considerati più grandi doppiatori al mondo: «Quando mi chiedono Non ti secca di prestare la tua voce ad altri attori?, rispondo sempre: Sono io, che mi faccio prestare il corpo da loro».

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