L'Inter strega la Dea

Dopo il 4-0 di agosto, la doppietta di Dumfries castiga Gasp che fa turnover e poi se la prende con l'arbitro

L'Inter strega la Dea
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Nerazzurri siamo noi. L'Inter sfrutta ancora una volta il complesso d'inferiorità dell'Atalanta e vola in finale di Supercoppa. Scoprendo per giunta in Arabia un nuovo centravanti (Dumfries, autore di una superba doppietta), visto che il titolare del ruolo (Lautaro Martinez) riprende la sua astinenza dal gol, divorandosi un'occasione più eclatante dell'altra in una serata disastrosa. L'Inter vince la settima sfida consecutiva con i bergamaschi, ma la Dea questa volta ci mette ampiamente del suo, regalando mezza partita a Inzaghi e cominciando a giocare seriamente quando la strada è già in salita.

Centottanta televisioni collegate ma anche tanti seggiolini vuoti per questa prima semifinale della supercoppa d'esportazione: evidentemente sono i sauditi di simpatie atalantine che non apprezzano la scelta a sorpresa di Gasperini. Il condottiero bergamasco lascia infatti intendere quale sia il peso che attribuisce alla manifestazione, lasciando in panchina i suoi tre gioielli più brillanti del momento, Ederson, De Ketelaere e Lookman, preferendo dare spazio a chi ha giocato meno (Zaniolo, Samardzic, Brescianini) o a chi ha bisogno di rodaggio dopo lunga assenza (Scalvini). Ma, a parte la partenza da brivido, con due palle gol interiste nel primo minuto (Lautaro e Mkhitaryan), il primo tempo sembra dare ragione alle scelte del Gasp. Perché se l'Atalanta non riesce assolutamente a rendersi pericolosa (la palla gol più clamorosa la spreca Scalvini con un goffo colpo di testa su maldestro assist involontario di Bastoni), l'Inter non sa approfittare dell'approccio dimesso degli atalantini.

È un'Inter che fatica a trovare la chiave, e soprattutto la mira, per sbloccare la partita. E, anche se l'Atalanta ha lasciato a Bergamo il suo sacro furore, i milanesi si mangiano una bella collezione di occasioni. Soprattutto con il Lautaro poco ispirato di questi tempi, che si vede negare il gol al 10' da un miracolo di Carnesecchi, ma poi spreca malamente altre tre buone occasioni nel corso del primo tempo e due clamorose nel secondo.

Così a inizio ripresa ci pensa Dumfries a battezzare questa Supercoppa con una bella rovesciata sotto porta su azione da calcio d'angolo, tra le proteste atalantine che reclamano una spinta dell'olandese. Onestamente difficile da rilevare anche per il Var ma non per Gasperini: «Un gol che non esiste. Il calcio d'angolo non c'è, De Vrij è in fuorigioco e c'è fallo su Scalvini». A quel punto (56') il Gasp sfodera il trio tenuto in naftalina nel tentativo di salvare le apparenze e la partita. Ma ormai è tardi e, anzi, come d'abitudine nelle sfide con l'Inter, si espone subito al contropiede micidiale dei milanesi che mettono sui piedi dell'implacabile Dumfries la palla del 2-0.

L'Atalanta titolare, per la verità, trova anche il gol con Ederson,

che però viene annullato dal Var dopo lunga e millimetrica vivisezione. Così la gita a Riad dei bergamaschi finisce qui, mentre l'Inter aspetta solo di sapere se la finale sarà il derby d'Italia o quello della Madonnina.

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